Rassegna Stampa Bianconera

news e interviste

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    Ranieri: «Prima il Torino, poi pensiamo al Chelsea»
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    «Mourinho? Confermo quello che ho già detto e non aggiungo altro, mi autocensuro. Ora pensiamo solo al derby, saranno 90 minuti intensi. Nedved? È in forma. Trezeguet? Non è al 100%». Grygera non convocato («Non ce la fa a camminare»), c'è Zebina!


    INIZIO - Subito il derby con il Torino. Poi, per la Juve, martedì il Chelsea nel ritorno degli ottavi di Champions League. A chiudere una settimana che proprio martedì scorso le parole di Josè Mourinho hanno reso ancora più 'velenosa' di quello che già sarebbe stata. «Una bella settimana- ha esordito Ranieri- Piena di avvenimenti... Come al solito da affrontare uno alla volta. Ora il derby, sappiamo quanto è importante. Ma siamo pronti. Le polemiche non hanno pesato per nulla, il fatto che queste partite siano tutte importanti e ravvicinate invece... Ma una squadra deve essere pronta a superare queste situazioni. Certo avrei preferito affrontare determinate sfide ben allenato».

    DERBY - «Troveremo un Torino carico, aggressivo e compatto- ha spiegato- mi aspetto una partita vibrante e veloce. E poi qui non contano le posizioni di classifica, come in tutti i derby: in quei novanta minuti si azzera tutto. E si lotta alla pari. Questo è il bello di ogni derby. Ci sono buoni giocatori nel Torino e li rispettiamo. Manderò in campo la squadra che penso possa fare bene contro il Torino». Qualche cambio, in vista del Chelsea, ci sarà. «Credo che tutti vorrebbero giocare queste partite e chiaramente chi non giocherà magari sarà deluso. Ma se ne farà una ragione».

    LA SITUAZIONE DEI GIOCATORI - Sui singoli: «Grygera ha preso un pestone l'altra sera, ha stretto i denti ma non riusciva neanche a correre questi due giorni. Nedved ha tutte le possibilità di giocare, anche tutte e due le partite, è in un'ottima condizione fisica. E Chiellini non mi sembra stanco. Se è stanco lui...sta bene. Zebina? È disponibile, anche se non ancora al 100 per cento. Trezeguet? Non è al 100 per cento ma più passa il tempo e più migliora. Come tutti quelli che hanno subito un intervento per 3-4-5 mesi, ha bisogno di giocare come di recuperare. Certo tutti sono impazienti e vorrebbero scendere in campo in una sfida del genere. Anche lui è impaziente, e questa è una cosa positiva. Per farvi capire, oggi ho visto De Ceglie dopo giorni ed è impaziente di tornare» .

    MOURINHO? CONFERMO TUTTO - «Tutto quello che ho detto è ok. Ma non aggiungo altro, non sono cosi libero con me stesso per dire tutto quello che penso. Self control. Mi autocensuro».
     
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  2. juventinuaccanitu
     
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    Toro guerriero, Chiellini lo punisce

    La Juve si aggiudica il derby della Mole e continua l'inseguimento all'Inter, che comunque conserva sette punti di vantaggio sui bianconeri. Match equilibrato e divertente deciso da un colpo di testa di Chiellini

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    Al Torino non basta un gran cuore, un super Sereni e una gara giocata senza paura per evitare la sconfitta nel derby con la Juventus. Tutto confermato in casa granata con Novellino che sceglie gli uomini migliori: Dzemaili vertice alto di centrocampo, Corini regista, e coppia d'attacco formata da Stellone e capitan Rosina. Dall'altra parte, invece, Ranieri è in vena di sorprese ridisegnando una Juve completamente diversa rispetto alle indicazioni della vigilia. Del Piero e Trezeguet siedono in panchina, così come Nedved e Sissoko, mentre Marchionni dà forfait all'ultimo per un problemino muscolare. In campo dal primo minuto, dunque, Giovinco, Salihamidzic, Iaquinta, Amauri e il rientrante Zebina.

    Primo tempo vibrante, ricco di occasioni da una parte e dall'altra con un Torino per niente impaurito e capace di rispondere colpo su colpo ai tentativi bianconeri. E' Matteo Sereni, però, il protagonista assoluto dei primi 45 minuti: Giovinco scalda i guanti dell'estremo difensore granata dopo appena 120 secondi con un destro dal limite dell'area, mentre dopo un solo giro d'orologio è Iaquinta a disperarsi per il miracolo dell'ex portiere della Lazio: strepitoso, infatti, il suo riflesso sul tentativo da pochi passi del centravanti bianconero. Smaltita la paura, il Toro si rialza e comincia a prendere in mano le redini del gioco. Sugli sviluppi di un corner, la difesa di Ranieri si dimentica in area Stellone, ma il colpo di testa dell'attaccante termina incredibilmente sopra la traversa (7'). Barone impegna Buffon con un siluro dal limite al 12', mentre la Juve continua a soffrire sulle corsie laterali, con Colombo e Pisano instancabili stantuffi: su un traversone chirurgico dell'ex Palermo, è ancora Barone a trovare l'inserimento giusto ma il suo colpo di testa a incrociare termina tra le braccia di Buffon, bravo a distendersi sulla sinistra (18').

    Dopo questo avvio scoppiettante, le due squadra allentano la pressione e il ritmo di gioco cala vistosamente. Al 26' Iaquinta grida nuovamente al gol ma la sua gioia viene strozzata da una parata colossale di Sereni che vola a respingere il perfetto colpo di testa dell'attaccante bianconero. Palla che danza sulla linea, ma il guardalinee vede bene e non concede il gol. I giocatori in campo tirano il fiato e l'ultima emozione la regala Marchisio con una sassata dai 25 metri con Sereni che riesce a respingere in quanche maniera (41').

    La ripresa è decisamente meno divertente: giocatori stanchi, soprattutto quelli di Novellino, che dopo pochi minuti perde per infortunio Rosina. Poche le occasioni da gol, la più nitida capita ancora ai bianconeri che però si trovano nuovamente di fronte un Sereni in serata di grazia. Il portiere del Toro, infatti, prima respinge un colpo di testa di Mellberg e poi riesce a toccar di quel tanto che basta il tentativo di Salihamidzic che si stampa sul palo. Girandola di cambi da una parte e dall'altra con il match che fatica ad accendersi. A nove minuti dal novantesimo, però, arriva la rete che decide questo bellissimo derby: su una punizione calciata da Nedved, la difesa granata si dimentica Chiellini che, da pochi passi, buca Sereni con un perfetto colpo di testa.

    Il Toro è in ginocchio e non servono nemmeno quattro minuti di recupero per rianimare una squadra esausta - e a cui sinceramente di più proprio non si poteva chiedere - e colpita solo nel finale di un incontro intensissimo. Ranieri, dopo le polemiche di questa settimana, si porta a casa tre punti fondamentali per continuare la rincorsa a Mourinho: una vittoria che permetterà ai bianconeri di preparare con il morale a mille l'attesissima sfida di martedì con il Chelsea.

    Torino-Juventus 0-1
    36'st Chiellini
     
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    Lapo Elkann chiude le polemiche: Pensiamo al Chelsea
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    Dopo il polverone alzato da Mourinho nei giorni scorsi e la vittoria sul Torino di ieri, i bianconeri si concentrano ora sulla Champions. «La squadra ha vinto e non posso che essere contento. Siamo a sette punti dall'Inter e adesso ci concentriamo su martedì. Speriamo di fare altrettanto se non meglio»

    RHO-PERO (MILANO), 8 marzo - Dopo il vespaio suscitato per un'intera settimana dalle dichiarazioni del tecnico nerazzurro Josè Mourinho, e che ha visto in particolare una forte contrapposizione tra Inter e Juventus, Lapo Elkann sceglie di archiviare il caso: «Il passato non mi interessa - ha detto a margine di un incontro al salone Mido - io guardo al presente e al futuro».

    LE SENSAZIONI - «Ora mi interessa martedì», ha detto il tifoso eccellente bianconero, riferendosi alla sfida di Champions League che vedrà la Juve impegnata contro il Chelsea. Un incontro per il quale Lapo ha «sensazioni positive», anche alla luce dell'1-0 di ieri nel derby torinese. «La squadra ha vinto e non posso che essere contento - ha risposto a chi gli chiedeva se fosse soddisfatto dal gioco espresso dalla Juve -: siamo a sette punti dall'Inter e adesso ci concentriamo su martedì. Speriamo di fare altrettanto se non meglio». «La voglia, la volontà la determinazione ci sono - ha detto ancora, riferendosi all'appuntamento di Coppa - e se a questo si accompagna la disciplina non c'è motivo per cui perdiamo».
     
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    Buffon: «Col Chelsea possiamo compiere un'impresa»
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    portiere bianconero convinto di poter ribaltare il risultato dell'andata: «Ci giochiamo il prosieguo del cammino in Champions League. Ma con la carica positiva del derby e con l'aiuto di tutta la gente ce la possiamo fare»


    TORINO, 9 marzo - Il derby per battere il Chelsea. La Juve si carica così. A modo suo. Gigi Buffon ci crede davvero, e per festeggiare anche la vittoria di sabato sera vuole aspettare domani sera: «Siamo tutti contenti - ha scritto sul suo sito il portiere bianconero - per l'esito derby e per la soddisfazione che siamo riusciti a regalare ai nostri tifosi. È stata una vittoria difficile, nonostante le tante occasioni che siamo riusciti a creare e le parate del mio collega Sereni».

    SUL DERBY - Il portiere bianconero torna anche sull'importante vittoria contro il Torino che ha permesso alla Juventus di restare in scia dell'Inter a sette punti di distanza: «Ho visto un buon Torino, organizzato e più convinto, sicuramente il migliore di quello affrontato nelle ultime quattro sfide. Per questo credo che alla fine del campionato riuscirà a salvarsi, così anche l'anno prossimo potremo vivere questa partita speciale».

    SUI TIFOSI - Un pensiero Buffon lo ha dedicato anche ai tifosi per il supporto espresso contro i granata: «Devo dire che sono rimasto molto soddisfatto del comportamento dei tifosi. Quando sugli spalti il pubblico vive la gara in maniera corretta, credo che sia giusto sottolinearlo».

    SUL CHELSEA E LA CHAMPIONS - Infine una battuta sul match contro il Chelsea che deciderà gran parte della stagione bianconera: «Non abbiamo avuto molto tempo per goderci questa vittoria, visto quello che ci aspetta martedì. Contro il Chelsea ci giochiamo il prosieguo del cammino in Champions League. Ma con la carica positiva del derby e con l'aiuto di tutta la gente che accorrerà all'Olimpico, potremo fare l'impresa e ribaltare il risultato di Londra».



    Juventus-Chelsea: il segno «1» bancato a 2,20
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    Roma, 09 Marzo - Segno «1» pesante per il ritorno degli ottavi di Champions fra Juventus e Chelsea: i bianconeri vincenti si giocano a 2,20 secondo Bwin.it. Probabile un approccio difensivo alla gara da parte dei Blues, il pareggio è proposto a 3,20, mentre un´altra vittoria per il team di Hiddink è a 3,00. Juventus che in campionato ha centrato 3 vittorie consecutive senza subire reti: un altro No Goal dei bianconeri si gioca a 1,90, contro l´1,75 per il Goal. Per l´accesso diretto ai quarti gli uomini di Ranieri hanno bisogno di due gol di scarto, il 2-0 nella tabella del risultato esatto è bancato a 8 contro 1, anche se i quotisti prevedono il ricorso all´extra-time: l´1-0 che rimanderebbe tutto ai supplementari è la proposta più bassa in lavagna e si gioca a 6,00. Vittoria amara per la Juve? Il 2-1 pagherebbe 7,50.
     
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  5. juventinuaccanitu
     
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    Champions League - Killer-Drogba: 2-2 a Torino e la Juve è fuori
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    Juventus e Chelsea pareggiano 2-2 nella gara di ritorno e i Blues accedono ai quarti di finale in virtù della vittoria di Stamford Bridge. Iaquinta illude in avvio, Essien pareggia allo scadere del primo tempo, Del Piero riaccende le speranze su rigore ma Drogba chiude all'83'

    A testa alta. La Juventus lascia così la Champions League, con il cuore gonfio d'orgoglio e nella piena consapevolezza di averci comunque provato, di aver dato tutto il possibile per ribaltare quel maledetto 0-1 rimediato sull'erba di Stamford Bridge nella gara di andata. Ci ha provato con l'imprevidibilità di Iaquinta, con il carisma di Del Piero, con il cuore di Molinaro e l'estro guizzante di Giovinco, e, per lunghi tratti, ci ha anche creduto: sull'1-0, sul 2-1, anche in 10, con l'uomo in meno, dopo un doppio cartellino giallo estratto ai danni di Chiellini sul quale si può indubbiamente discutere. Perchè questo Chelsea non è sembrato poi così stellare, con carburazione lenta e faticosa, e con un Cech in serata non particolarmente brillante: ma, ironia della sorte, la Vecchia Signora si è infranta sulla pugnalata di Drogba, arrivata così, a freddo, quando l'inerzia della partita sembrava essere tornata a pendere in suo favore, con i 27.000 tifosi dell'Olimpico pronti ad assistere a dieci minuti di elettrizzante forcing finale.

    Dopo lungo rimuginare, Ranieri opta per una Juventus d'attacco, sfacciata, schierando il tridente con Iaquinta a fiancheggiare gli inamovibili Del Piero e Trezeguet, "mostri sacri" della storia bianconera, di quella che conta, di quella da Champions. Ed è subito una Juve frizzante, pimpante, a trazione anteriore, con Nedved e Molinaro a spadroneggiare a centrocampo. Il ceco dimostra dieci anni di meno per facilità di corsa, ma dopo un duro scontro a centrocampo con Anelka è costretto ad alzare bandiera bianca dopo soli 13' di gioco, sostituito da Salihamidzic. E l'Olimpico si rattrista, perchè senza Pavel non è la Juve con la J maiuscola. Bisogna fare, se possibile, ancora di più: Iaquinta si cala alla perfezione nei panni del protagonista a sorpresa e al 19', chiudendo una fantastica triangolazione con Trezeguet, scatena il boato di Torino mettendo la sfera alle spalle di Cech. La Juve ci crede, si può fare.

    Del Piero prova a colpire dalla distanza, Cech ci mette i pugni: il sostegno del pubblico sale, il Chelsea sembra alle corde, ma la Juve pecca, forse, di eccessiva morbidezza. Passano i minuti, e la squadra di Ranieri inzia ad accusare la stanchezza per l'enorme sforzo profuso nelle battute iniziali: il centrocampo dei Blues comincia a carburare e a girare come un orologio svizzero, e Anelka trova spazio a ripetizione sulla sinistra per pungere. Al 45' Buffon vola sulla sinistra nel tentativo di togliere dall'angolino basso una punizione calciata da Drogba: ci arriva in affanno, lasciando qualche dubbio quando il pallone rimbalza lungo (o forse oltre) la linea di porta. La Juve, per questa volta, si salva, ma un minuto dopo accusa il primo colpo: fucilata dalla distanza di Lampard, Buffon devia sulla traversa, la sfera (ironia della sorte) rimbalza ancora una volta sulla linea, ma Essien è il più lesto a mettere in rete: è 1-1 sul duplice fischio che manda le squadre negli spogliatoi.

    Si ricomincia, e ci vuole una Juve con il coltello tra i denti, ma è il Chelsea a gestire i ritmi a centrocampo, anestetizzando la partita. Ranieri vuole maggiore energia, maggiore imprevedibilità, e al 61' cerca l'azzardo giocando la carta Giovinco per Iaquinta. L'ingresso della Formica Atomica restituisce vivacità alla manovra offensiva bianconera, in particolar modo sulla sinistra, laddove anche Molinaro (uno dei migliori nel primo tempo) ricomincia a spingere con continuità. Al 65' Trezeguet incorna tra le braccia di Cech, al 69' Del Piero non aggancia per un soffio sottorete, ma due minuti più tardi un intervento scomposto di Chiellini a centrocampo spinge il direttore di gara ad estrarre il secondo cartellino giallo ai danni del difensore bianconero: Juve in dieci. Sembra finita ma...

    Ribaltamento di fronte: punizione di Del Piero, Ballack devia con la mano in barriera. È rigore. Del Piero sul dischetto: il capitano calcia con calma olimpionica e spiazza Cech piazzando la sfera nell'angolino basso, alla destra. Seppure con l'uomo in meno, la Juve ricomincia a crederci. La partita, che sembrava morta, si riaccende improvvisamente, Giovinco strappa applausi sulla sinistra, la Juventus rialza il baricentro salendo in pressione, ma lascia inevitabilmente spazi nella propria metacampo. Lampard lo sa, e capisce tutto al volo: palla splendida per la sovrapposizione di Belletti sulla destra, cross basso al centro dove Drogba allunga la gamba per anticipare Buffon e mettere in rete. Il sogno svanisce, tra gli applausi, ma svanisce.


    Juventus, Ranieri 'Quel gol alla fine del primo tempo...'
    23:11 del 10 marzo
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    Claudio Ranieri analizza così l'eliminazione della sua Juventus dalla Champions League: "Molto è dipeso da non aver fatto gol da loro - dice - non è stato un piccolo calo, solo una punizione per loro e un tiro dalla distanza".

    Ranieri prosegue: "Avessimo chiuso il primo sull’1-0 sarebbe stata tutta un’altra storia. Nedved è mancato subito, eravamo partiti bene a sinistra. I ragazzi hanno fatto quello che potevano fare, più di così non si può chiedere a questa squadra. L'espulsione di CHiellini? Entrata pericolosa, era un giallo netto. Giovinco? Lui allarga il gioco, mette palloni dentro, magari trovava la soluzione giusta per Trezeguet. Ci dispiace tantissimo uscire dalla Champions; pazienza, ci riproveremo l’anno prossimo. Del Piero e Trezeguet? Con il 4-3-3 i centrocampisti dovevano far filtro e servire le punte, difficile trovare il varco giusto. Non ho nulla da imputare ai miei attaccanti, hanno fatto il massimo di quello che avevano a disposizione. Davanti avevamo il Chelsea vice campione d’Europa. La cosa che mi rammarica di più è non aver segnato a Stamford Bridge e aver preso gol alla fine del primo tempo".

    Gestito male il vantaggio? "No, per mezz’ora abbiamo spinto molto, ci sono anche gli avversari, li abbiamo sorpresi ma poi loro hanno le qualità per venir fuori, hanno preso in mano le redini del gioco nel finale di primo tempo".
     
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    Iaquinta non molla lo scudetto: «Juve, vincile tutte»
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    Dopo il Chelsea l'attaccante non molla: «Coppa Italia e un finale alla rincorsa dell'Inter, si può»

    MILANO, 12 marzo - Su Sky Sport 1 nella puntata di “Permette Signora“, la rubrica dedicata alla Juventus in onda un’intervista esclusiva all’attaccante bianconero Vincenzo Iaquinta.
    Come è maturata l’eliminazione dalla Champions?
    «Sicuramente ci sono mancati dei giocatori importanti, però credo che alla fine la partita ce la siamo giocata e ne usciamo con la testa alta. Peccato che durante la partita abbiamo perso subito Nedved, perché per noi è un giocatore fondamentale, d’esperienza. Comunque, non capita tutti i giorni di uscire dagli ottavi di finale ed essere applauditi dal proprio pubblico, questo ci fa piacere. Abbiamo fatto grandissime cose in Champions, non meritavamo di uscire, il rammarico è stato non aver fatto gol nella partita di andata».
    Ti sei accorto che sei stato travolto e abbracciato dai tuoi tifosi in occasione del gol?
    «Sì, mi sono accorto, è stato bello perché segnare il gol del’1-0 che ci permetteva di andare avanti è stata una bellissima emozione. Peccato, perché ci tenevamo ad andare avanti».
    Gli infortuni di inizio stagione, sono solo un ricordo…
    «Mi sto allenando con grandissima continuità, ho avuto tanti acciacchi a inizio stagione, però adesso sto bene fisicamente e riesco a dimostrare il mio valore».
    Siete in quattro per due posti: è un problema per Ranieri o è un problema per voi attaccanti?
    «Né del mister, né nostro, noi dobbiamo lavorare come stiamo facendo, tutti e quattro. Siamo quattro attaccanti forti, poi il mister farà le sue scelte. Nelle grandi squadre deve essere così, non c’è da fare casino, ma c’è da essere un gruppo, perché solo così si possono ottenere obiettivi importanti».
    Sei il migliore amico di Amauri: dividete la stanza, dividerete anche una maglia in Nazionale?
    «Non lo so, con lui ho un rapporto bellissimo, siamo in camera insieme, in campo ci adattiamo bene. Io lo spero per lui, ma la decisione finale toccherà a lui».
    Tu lo stai spingendo verso l’Italia?
    «No, io gli dico di stare sereno, perché poi queste cose mettono pressione al giocatore, lui deve fare la sua scelta».
    Eri tra gli italiani che gufava l’Inter in Champions League?
    «No, io non sono uno che gufa, a me dispiace che l’Inter sia uscita e che non ci sia più un’italiana in Europa».
    Pavel Nedved si ritira, con l'amaro in bocca...
    «È un Pallone d’Oro, è un po’ sfortunato con questa Champions League perché non è riuscito nemmeno a giocare la finale (di Manchester, ndr), però è un grandissimo campione. Ci dispiace un po’ perché ha dovuto lasciare il campo subito, però adesso ci servirà per questo finale di stagione. Io scherzando gli dico: “Vedrai che non smetti a fine anno”. Però, tocca a lui decidere, io spero che continui, per come si allena, per come tira il gruppo».
    Sull’espulsione di Giorgio Chiellini.
    «Un po’ ha pesato, ma non sappiamo come sarebbe andata a finire se Chiellini fosse rimasto in campo. Il suo è un fallo un po’ brutto, anche se rivedendolo in televisione si capisce che è andato a cercare la palla, però come tipo di entrata è stata un po’ forte».
    Sabato ci sarà Juventus-Bologna.
    «Sabato giochiamo contro il Bologna, è una squadra che sta bene fisicamente, non dobbiamo prenderla sotto gamba, dobbiamo andare in campo e cercare di correre tutti quanti, dobbiamo lottare su tutti i palloni perché per noi adesso è importante vincere tutte le partite che ci sono».
    Sul finale di stagione.
    «Siamo usciti a testa alta dalla Champions League, stiamo bene fisicamente. Ci crediamo perché abbiamo il campionato, siamo a 7 punti, e abbiamo la Coppa Italia che è un trofeo che vogliamo vincere. Ci dobbiamo mettere in testa che mancano undici partite e dobbiamo cercare di vincerle tutte, dobbiamo andare in campo con la mentalità di vincere, perchè noi ci crediamo al campionato».



    Tiago: "Se Pavel fosse rimasto in campo..."
    Il portoghese è ritornato sulla delusione europea

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    TORINO - Brucia ancora in casa Juve l'eliminazione in Champions League per mano del Chelsea. Tiago, oramai uno dei punti fermi della mediana bianconera dopo le deludenti prestazioni e il difficile ambientamento della scorsa stagione, non nasconde l'amarezza per l'addio al 'sogno' Europeo. Secondo il nazionale portoghese, le tante assenze hanno pesato non poco nell'economia della doppia-sfida contro i Blues del rapace Drogba: "Se avessimo avuto tutti i giocatori a disposizione, le cose col Chelsea potevano andare diversamente - ha sottolineato Tiago a 'Juventus Channel' - Quest'anno con gli infortuni è stato incredibile, siamo stati sfortunati. Avevamo iniziato bene, fatto l'1-0. Ma poi abbiamo preso quel gol, e la testa è andata un pò giù. Con il gol del 2-1 si è riaccesa la speranza, ma poi quel gol di Drogba... Alla fine, nello spogliatoio, eravamo tutti delusi. Nessuno parlava. Ci è mancata un pò di esperienza - ha proseguito - abbiamo tanti giocatori giovani. In Champions bisogna partecipare, essere sempre presenti. E se nei prossimi anni ci riusciremo, potremo fare grandi cose con questo gruppo. Nedved? Lui si è chiuso in sè, era quello più triste. Meritava di stare più in forma per la Champions. E se fosse rimasto in campo le cose potevano essere diverse". Per l'undici di Ranieri adesso si guarda alla corsa scudetto e alla Coppa Italia: "Abbiamo due obiettivi, campionato e Coppa Italia - dice Tiago - In Coppa abbiamo perso a Roma, ma possiamo farcela a passare il turno in casa. Per quanto riguarda il campionato, sette punti dall'Inter sono tanti. Ma possono essere anche pochi, perchè dobbiamo affrontarla in casa, e i punti possono diventare quattro. L'Inter l'anno scorso dopo l'eliminazione dalla Champions è andata giù. Speriamo sia così anche quest'anno". Chiusura su Mourinho, suo ex allenatore ai tempi del Chelsea: "Lui per il gruppo è bravissimo, riesce a motivare tutti, a tirare fuori il meglio da ognuno - spiega Tiago - Certo, è un personaggio che piace solo alla sua squadra. Si mette tutti contro, e poi dice: 'Vedete, abbiamo tutti contro, facciamogli vedere chi siamo' ".
     
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  7. juventinuaccanitu
     
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    Serie A - L'ira di Ranieri: "Trezeguet mi ha tradito"
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    Nella conferenza stampa di Vinovo, Claudio Ranieri se la prende con l'attaccante francese che nei giorni scorsi si era lamentato con i giornali per la sostituzione contro il Chelsea: "Mi ha dato molto fastidio quello che ha detto"


    Scoppia il caso Trezeguet. A riaccendere la miccia ci pensa Claudio Ranieri nella conferenza stampa di Vinovo, che secondo la prassi consueta dovrebbe presentare l'anticipo di sabato tra i bianconeri e il Bologna. Ma Ranieri non parla della partita, non all'inizio almeno. Prima si scaglia contro David Trezeguet, e lo fa senza giri di parole. "Perché se lui parla tramite i giornali io rispondo tramite i giornali" - premette subito, con chiaro riferimento a quanto dichiarato dal giocatore dopo la gara con il Chelsea e la sostituzione assai poco gradita nel secondo tempo della partita dell'Olimpico.

    "Trezeguet non ci sarà contro il Bologna per un affaticamento muscolare" - Può essere vero, perché il francese in mattinata ha interrotto l'allenamento ed è stato sottoposto agli accertamenti del caso. Che tuttavia - puntualizza Ranieri - "hanno dato esito negativo, è stato il giocatore a volersi fermare". Ad ogni modo, viene il forte sospetto che il bomber juventino non avrebbe comunque giocato contro il Bologna, e il motivo è presto spiegato: "Mi hanno dato molto fastidio le sue parole. Contro il Chelsea l'ho sostituito perché non stavamo giocando in 10 contro 11 (Chiellini era stato espulso, ndr) ma in 9 contro 11, visto che Trezeguet aveva toccato sei palloni nel primo tempo e sei nel secondo...Avevo bisogno di Amauri che provasse a far gol. Ho fatto giocare Trezeguet 80 minuti nella partita più importante della stagione, ho sempre avuto la massima considerazione di lui ma forse lui non l'ha avuta di me".

    "Trezeguet - continua Ranieri - mi ha deluso come uomo, più che come giocatore, che è anche peggio. Si è comportato come un bambino viziato" - e cita poi Scholes e Giggs quali esempi da seguire perché non si lamentano quando stanno in panchina. "Ogni tanto fa così, lo aveva fatto anche in Serie B, poi era rimasto, quindi non credo che questo sia un addio. Adesso parliamo del Bologna?" Parliamone, intanto la 'bomba' è già stata lanciata.

    Poco prima, a margine di una riunione informale della Lega Calcio, il presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli era tornato sull'eliminazione dalla Champions League e sulle dichiarazioni Trezeguet che non aveva gradito il cambio: "Potevamo anche passare. Sono soddisfatto per come ha giocato la squadra contro il Chelsea e per le sostituzioni di Ranieri. Trezeguet, come tutti i giocatori, vuole giocare. Resterà alla Juve perchè ha un contratto". Dopo le dichiarazioni del suo allenatore, chissà se resterà dello stesso avviso...



    Bravo mister,quando ci vuole ci vuole,ma quello che si è messo in testa??
     
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  8. Sergio Conceicao
     
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    ha ragione ranieri.
     
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    Giovinco incanta, Del Piero fa due gol: 4-1 al Bologna


    Doppietta per il capitano in una gara dai due volti. I bianconeri recuperano il risultato dopo lo svantaggio del primo tempo con una ripresa incredibile. Salihamidzic pareggia il gol di Mutarelli che aveva portato avanti gli ospiti dopo un assist di Di Vaio
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    TORINO, 14 marzo Rinascere dalle proprie ceneri. Creatura mitologica e affascinante, la Juventus ricomincia. Dopo l'eliminazione dalla Champions, lo stillicidio degli infortuni che ormai non si contano più, il fuoco delle polemiche Ranieri-Trezeguet. Tutto divampa e tutto si trasforma in una vittoria. Sotto la brace, i bianconeri trovano quattro gol che affondano il Bologna, povero malcapitato e illuso dopo l'iniziale vantaggio di Mutarelli. Illuso perchè non aveva fatto i conti con le sette vite degli avversari, con la favola di Giovinco, migliore in campo. E con la rabbia, la voglia, di far vedere che il Chelsea non ha fatto a pezzi nessuno. Ma quale contraccolpo psicologico da Champions, quale ripercussione in campionato... La Juve c'è e non molla la presa. E l'Inter, attesa dalla sfida con la Fiorentina, adesso è a più quattro.

    LA PARTITA - Causa infortuni, uomini contati e scelte obbligate per Ranieri che però si concede ancora una volta la bocciatura di Poulsen, a cui il tecnico preferisce Marchisio dal primo minuto, salvo poi affidargli la sostituzione di Tiago, unica nota stonata del coro juventino. Mihajlovic, dall'altra parte, inverte gli uomini sulle fasce finendo con l'essere accontentato dall'ottima spinta iniziale di Bombardini e Valiani. Sulla sinistra si fa vedere spesso in avanti anche Lanna, come in avvio quando il suo cross viene neutralizzato da Buffon. Il primo tiro pericoloso della Juve arriva al 9' su iniziativa di Del Piero, poi Salihamidzic crossa sul primo palo ma in scivolata Iaquinta non riesce ad arrivarci. Sembra salire la squadra di Ranieri, ma all'improvviso, come era partita, si spegne e lascia iniziative al Bologna. Al 18' una punizione potente ma centrale di Volpi viene bloccata da Buffon in presa sicura. Ma la vera svolta del primo tempo arriva sei minuti più tardi con una magia di Di Vaio. Che si trascina dietro tutta la difesa bianconera e con astuzia permette a Mutarelli di inserirsi in area: il centrocampista appoggia in rete, e con un tunnel a Buffon, una palla preziosissima creata di interno destro dal limite. Era da un mese (1-1 con la Sampdoria) che i bianconeri non subivano gol. Ma nonostante la ferita, la Juventus non pensa neanche per un minuto di gettare la spugna o lasciare altro spazio al Bologna. Che dal momento del vantaggio finisce in ombra. E a illuminare l'Olimpico ci pensa Giovinco. Un piccolo gigante in mezzo al campo, che si carica sulle spalle strette tutto il peso della squadra. Scarica una palla gol dietro l'altra. Al 37' c'è la botta dalla distanza dopo un bel recupero, Antonioli respinge in tuffo ma Tiago non riesce a ribadire verso la porta, sparando alto. Altro cross per la testa di Del Piero, ben appostato sul primo palo, che però colpisce più con la spalla che con la testa e vanifica l'occasione più buona del primo tempo. È proprio il nazionale Under 21 l'anima della Juventus, l'imbuto attraverso cui passano tutti i palloni per la coppia d'attacco, trovandosi a meraviglia con il capitano. Al 42' si conquista una punizione calciata poi alta da Del Piero.

    LA RIPRESA - E nel secondo tempo, se possibile, la Juventus mette ancora più benzina nelle gambe e concretizza. Partenza impressionante e gol praticamente immediato, con il colpo di testa al 4' di Salihamidzic su angolo, guarda un po', di Giovinco. Che spunta, inesauribile e incontrollabile, in ogni parte del campo. Inventa, regala, si attira tutte le attenzioni del Bologna che non sa più come acchiapparlo. E si ricomincia. Cross verso la parte opposta dove Del Piero al volo manda alto. Azione personale ma Antonioli si oppone con il piede. Palla spinta in area dove Mellberg cerca addirittura il colpo di tacco davanti ad Antonioli. Punizione deviata da Del Piero con la spalla a sfiorare la traversa. E si potrebbe continuare con altri mille esempi, come mille sembrano le creazioni di Giovinco. Mille e una, quella buona che finisce alle spalle di Antonioli al 26' con un tiro un pò sporco e un grazie a Iaquinta che, da solo, sceglie di servire indietro proprio lui. E il Bologna? Sempre più sofferente sotto i co lpi martellanti degli avversari, pericoloso solo con Di Vaio in un paio di occasioni. Resta in partita, si scalda in rari lampi, resta anche in dieci perchè Britos si fa male e Mihajlovic ha già terminato le sostituzioni. E alla fine resta pure a guardare gli altri due gol della Juve, quelli di Del Piero che prima mette a sedere Terzi, poi mette la doppia firma da posizione angolata e chiude il poker bianconero. Prendendo pure una traversa nel finale. Zero chiacchiere, la Juventus c'è.
     
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  10. juventinuaccanitu
     
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    Juve Giovinco 'Tutti sanno il mio ruolo, ma mi adatto'


    Sebastian Giovinco al termine della vittoria contro il Bologna per 4-1 ai microfoni Sky dice: "La mia miglior gara? Forse perché ho giocato tre partite di seguito e quindi comincio ad avere una continuità. Prima mi mancava il ritmo partita. Con un po’ di continuità in più, un giocatore si esprime meglio". Hai fatto bene dunque a non andare via dalla Juventus a gennaio? "Non avevo nessun dubbio sul fatto di rimanere alla Juventus, forse erano altri ad averne. Io credo nelle mie potenzialità e quindi sono molto contento". E’ questo il ruolo in cui riesci ad esprimerti meglio? "Lo sanno tutti qual è il mio ruolo, anche il mister lo sa, però cerco di adattarmi a quello che mi chiede lui". La rincorsa sull’Inter continua… "Era fondamentale vincere per rispondere all’uscita dalla Champions. E poi anche per avvicinarci all’Inter. Lo abbiamo fatto".



    Juventus Ranieri 'Solo chi si sente del progetto'


    Ranieri, tecnico della Juventus, al termine della gara contro il Bologna ai microfoni di Sky.

    Sulla partita: nel secondo tempo, una Juventus incontenibile…

    Nel primo tempo eravamo un po’ troppo passivi e non siamo riusciti a entrare bene in partita. Eravamo un po’ lunghi a centrocampo, dove loro giocavano con un uomo in più . Nel secondo tempo, poi, abbiamo accelerato

    Dopo l’uscita di Tiago dal campo, la Juventus è profondamente cambiata...

    Tiago aveva le gambe molto pesanti. Aveva tanta voglia di farcela ma non gli giravano le gambe!

    Salihamidzic stasera ha fatto cose straordinarie. Perché contro il Chelsea non è stato così determinante?

    Contro il Chelsea stavamo giocando già con tre attaccanti e dovevamo schermare il loro robusto centrocampo. Lui doveva continuamente spingere e difendere. Oggi è riuscito ad entrare di più in partita perché siamo stati più equilibrati nel numero di palloni giocabili datogli.

    Giovinco ha giocato una partita eccezionale. Avete trovato il nuovo Nedved?

    Abbiamo trovato Giovinco. Non è proprio un vice Nedved, i suoi movimenti sono diversi. Non carichiamolo troppo di responsabilità, adesso sta molto bene fisicamente. Aveva già acceso la miccia nell’ultima mezzora della partita contro il Chelsea e anche stasera ha giocato molto bene.

    Giovinco ha detto che quello di esterno non è il suo ruolo naturale…

    Lui giocherebbe pure in porta. Per lui l’importante in questo momento è giocare!

    L’intesa con Del Piero è dunque possibile?

    Io l’ho sempre vista. E’ chiaro che giocando di più, determinati meccanismi si trovano maggiormente. Dire che due giocatori di così grandi qualità non possano giocare insieme, mi sembra forte!

    Nell’ultima conferenza stampa ha detto che la Juventus ha bisogno di giocatori che credano nel progetto della società…

    Sì, perché stiamo ricostruendo la Juventus. Bisogna capire bene chi vuole accollarsi questa responsabilità perchè l’allenatore e la società da soli non possono farlo. E’ un discorso che ho sempre fatto, sin dal primo giorno. Abbiamo bisogno di tutti quei giocatori che sentono di appartenere al progetto della società.

    Come proseguirà la vicenda Trezeguet? Come può riconquistare la sua fiducia?

    C’è stato un botta e risposta e finisce lì. Lui non deve riconquistare la mia fiducia. La mia fiducia c’è sempre stata e sempre ci sarà.

    Ci sarà una multa nei suoi confronti?

    Queste sono cose interne. Quando la società vorrà parlare, lo farà.

    La società ha detto che alla Juventus ci sono delle regole e lei, in questa vicenda, ha fatto bene a farle rispettare?

    Ringrazio la società, ma ne ero sicuro. Io ho soltanto cercato di dire le cose giuste, nel rispetto delle regole che ci sono nel nostro spogliatoio.
     
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    JUVE-BOLOGNA 4-1: RIPRESA TRAVOLGENTE E L'INTER E' A -4



    Giovinco inventa, Del Piero realizza, bianconeri a -4
    Grande partita per il piccolo fantasista bianconero. Il capitano non è da meno, con una doppietta nel finale di partita.


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    In attesa che domani sera scenda in campo l'Inter, la Juventus cala il poker e si porta a -4 in classifica dai nerazzurri capolista. In una serata che si era messa male dopo il goal di Mutarelli, sono state le giocate di Giovinco e Del Piero a rimettere in piedi una partita che mitiga in parte la delusione per l'eliminazione in Champions.

    In campo - I tanti infortuni impongono ancora una volta scelte forzate a Ranieri. L'unico ballottaggio, quello a centrocampo vicino a Tiago, è stato vinto da Marchisio su Poulsen. Nel 4-5-1 scelto da Mihajlovic, invece, è Mutarelli a partire dal primo minuto sull'asse mediana. Di vaio unica punta.

    Si gioca - Partenza più arrembante della Juventus anche se nel primo quarto d'ora i bianconeri non hanno mai avuto chiare occasioni da goal. La prima palla in porta l'ha invece calciata il Bologna che al 18' ha trovato la facile parata di Buffon con una botta centrale su punizione di Volpi. Avvisaglia di quello che sarebbe successo poco: al 24' è stato infatti Mutarelli a insaccare la sfera nella porta bianconera, trafiggendo Buffon in uscita su suggerimento di Di Vaio. Timida la reazione dei padroni di casa che solo nel finale si sono fatti vedere dalle parti di Antonioli, prima con un tiro di Giovinco, quindi con Del Piero che di spalla ha sprecato un assist della Formica Atomica e poi ancora con il capitano che ha calciato alta una punizione dai 25 metri.

    Il secondo tempo è ricominciato sulla falsa riga del primo, con la Juve in avanti e Giovinco a inventare. Dal piede del numero 20 bianconero è partito il corner sul quale al 49' Salihamidzic ha rimesso in equilibrio la situazione, mentre al 51' è stato lo stesso Giovinco a farsi ipnotizzare da Antonioli. Al 54', invece, la grande occasione è capitata al Bologna ma è stato il riflesso di Buffon sul colpo di testa di Di Vaio a dire no. Ma la Formica Atomica si è eretta ad autentico eroe della serata quando con una fantastica conclusione al 71' ha lasciato di stucco Antonioni. Appena quattro minuti e i goal di Madama sono diventati tre con Del Piero che di sinistro ha spiazzato l'estremo difensore bolognese. A complicare la situazione agli ospiti il problema occorso a Britos che ha lasciato il Bologna in 10 nel finale. Finale in cui è arrivato anche il quarto goal ancora firmato Del Piero il quale, dopo una prima respinta del portiere, ha messo in rete.

    La chiave - Dare la possibilità a Giovinco di spaziare di più e di spostarsi con rapidità da sinistra al centro ha permesso alla Juve di creare i rischi maggiori soprattutto nella ripresa. E prorpio grazie ad una giocata del talentino torinese è arrivato il gol del momentaneo 2-1 bianconero.

    La chicca - I bianconeri continuano ad essere l'incubo di Antonioni. Dei 654 goal totali incassati in carriera, 40 sono di marca Juventus, la squadra che l'ha punito più volte.

    Top&Flop - Ottima la prova di Giovinco, l'autentico trascinatore della Juventus, e male Zenoni che ha faticato a contenerlo. Bene anche Del Piero che però solo nel finale ha riscattato una prestazione fin lì un po' sottotono.

    IL TABELLINO

    JUVENTUS-BOLOGNA 4-1
    Marcatori: 24' Mutarelli (B), 49' Salihamidzic (J), 71' Giovinco (J), 75' e 88' Del Piero (J)

    JUVENTUS (4-4-2): Buffon 6,5, Grygera 6, Mellberg 6, Chiellini 6, Molinaro 6; Salihamidzic 6,5, Marchisio 6, Tiago 5,5 (46' Poulsen 6), Giovinco 7 (88' Daud sv); Iaquinta 6, Del Piero 7 (91' Immobile sv). All. Ranieri 6

    BOLOGNA (4-5-1): Antonioli 6,5, Zenoni 5, Britos 6,5, Terzi 6, Lanna 5,5, Bombardini 6 (74' Osvaldo sv), Mutarelli 6,5 (52' Amoroso 5,5), Volpi 6, Mudingayi 5,5, Valiani 6 (62' Adailton 5,5), Di Vaio 6. All. Mihajlovic 6

    ARBITRO: Damato di Barletta 6

    AMMONITI: 20' Tiago (J), 41' Mudingayi (B), 55' Terzi (B), 64' Zenoni (B)


    Statistiche
    SPOILER (click to view)
    JUVENTUS //Bologna
    48.1% /Possesso palla/ 51.9%
    28 /Tiri/ 8
    9 /Tiri nello specchio/ 3
    1 /Parate/ 5
    9 /Calci d'angolo/ 4
    21 /Falli/ 21
    2 /Fuorigioco/ 6
    1 /Ammoniti/ 3
    0 /Espulsi/ 0
    17 /Contrasti/ 18
    297 /Passaggi riusciti/ 314
    49 /Passaggi errati/ 32



    LA CRONACA

    SPOILER (click to view)
    -Primo Tempo-

    6' Ritmo rapido in avvio, ma nessuna grossa occasione per le due compagini.

    7' Buffon smanaccia fuori dall'area un cross di Lanna, abile nel superare due avversari. Bologna in proiezione offensiva.

    12' Terzi anticipa Iaquinta, servito da Salihamidzic. Ritmi sempre elevati, ma sin quì i portieri sono rimasti inoperosi.

    15' Di Vaio ci prova con un tiro a giro, ma Buffon osserva il pallone sfilare sul fondo.

    17' Buffon blocca senza problemi una punizione battuta da Sergio Volpi, centrale.

    23' GOL BOLOGNA! Splendidamente assistito da Di Vaio, Massimo Mutarelli infila di sinistro Buffon in uscita.

    25' La Juventus prova a rispondere con Giovinco, la sua conclusione direttamente da calcio d'angolo sfiora la traversa.

    36' Tiago sbaglia la conclusione dopo una respinta insicura di Antonioli su tiro di Giovinco.

    37' Splendido cross di Giovinco che Del Piero spreca colpendo malissimo il pallone.

    -Secondo Tempo-

    3' GOL JUVE! Giovinco mette sulla testa di Salihamidzic il gol dell'1-1.

    5' Del Piero, messo magnificamente in moto da Giovinco, va alla conclusione: il pallone esce di un paio di metri a lato.

    6' Tiro di Giovinco, Antonioli devia di piede.

    8' Magnifica parata di Buffon su un colpo di testa da posizione ravvicinata di Di Vaio.

    19' Antonioli osserva uscire il pallone su un colpo di testa di Del Piero che colpisce la parte alta della traversa.

    24' Di Vaio manca l'impatto col pallone su un cross di Lanna che aveva scavalcato Buffon. In potenza, una ghiotta occasione per il Bologna.

    25' GOL JUVE! Sponda di Iaquinta e Giovinco supera Antonioli. La 'Formica atomica' sta guidando la Juventus.

    29' GOL JUVE! Grande giocata di Del Piero, palla dal destro a sinistro. Terzi messo a sedere e Antonioli battuto con un tiro mancino.

    35' Una conclusione di Iaquinta termina di poco alta sopra la traversa.

    41' GOL JUVE! Del Piero ribadisce in rete una respinta di Antonioli.

    44' Del Piero colpisce di sinistro l'incrocio dei pali.

     
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  12. juventinuaccanitu
     
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    Ranieri a carte scoperte: "Prove di Diego con Del Piero-Giovinco? Si...", I giocatori devono memorizzare movimenti diversi da quelli di Nedved

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    La nota lieta più significativa nel 4-1 rifilato al Bologna, per la Juventus, è arrivata dall'intesa mostrata sul prato verde da Del Piero e Giovinco, decisivi ai fini del risultato. E' stata probabilmente la miglior prestazione del duo nell'attuale campionato, esperimento riuscito di tandem a cui Ranieri non ha mai smesso di credere:

    "Mai avuto dubbi sulla possibilità di farli coesistere, è naturale - ha dichiarato -. Altro che incompatibili... Dicevano lo steso di Amauri e Trezeguet, ma io li ho provati subito insieme e non fosse stato per l’infortunio del francese... La freschezza di Giovinco può dare tanto nell’ultima mezzora, lui accende il fuoco, apre la cassaforte: lo pensavo già quando stava ad Empoli". Poi alcuni passaggi molto interessanti, da inquadrare in chiave mercato:

    "Da Giovinco non mi aspetto le stesse cose di Nedved, così i compagni devo aspettarsi un altro modo di giocare. Devono capire i suoi movimenti e i meccanismi vanno memorizzati per bene". Perchè la Juve del futuro dovrà fare a meno di Nedved, Perchè la Juve del futuro giocherà in maniera diversa, perchè la Juve del futuro, con ogni probabilità, punterà su un trequartista.

    E sul nome neanche più lo stesso Ranieri fa pretattica: "Con Giovinco e Del Piero prove di Diego? Sì...". Ammissione che vale più di mille parole...
     
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  13. juventinuaccanitu
     
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    Ranieri-Trezeguet, gelo e nessun chiarimento. E la società prepara la multa


    Nessun faccia a faccia, nessun chiarimento. In casa Juventus non c'è stato l'incontro tra Claudio Ranieri e David Trezeguet. O perlomeno: i due si sono ritrovati per l'allenamento, ma non c'è stato nulla.

    È presto per parlare di pace, meglio dire tregua. A Vinovo è arrivato anche Alessio Secco, che ha assistito alla seduta da bordocampo. Sul prato David ha lavorato in gruppo senza disputare però la parte atletica. Sulle tribune anche il padre-procuratore Jorge, che lo ha accompagnato e lo ha aspettato per riportarlo a casa. Nei momenti delicati (nel periodo dell'ultimo rinnovo contrattuale ad esempio) Jorge è sempre vicino al figlio, e anche stavolta dopo le polemiche post-Chelsea è volato a Torino per stare accanto a David.

    Le uniche parole di Trezeguet sono state: "Se ho parlato con Ranieri? No". Il chiarimento ci sarà, ma lontano da occhi indiscreti. E nelle prossime ore Trezeguet si recherà in sede per un colloquio con Jean Claude Blanc. Prevista una multa.
     
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  14. juventinuaccanitu
     
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    TROPPA JUVE

    Bianconeri avanti al 35' con Vincenzo. A inizio ripresa il pareggio di Loria. Poi al 55' l'attaccante calabrese si ripete. Quindi al 68' il difensore svedese e al 75' magia di Pavel. Ora l'Inter è a 4 punti

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    ROMA, 21 marzo - La Juve passeggia sui resti della Roma e tiene vivo il sogno-scudetto. Nell’Olimpico capitolino i bianconeri vincono 4-1. Eroe della serata è Vincenzo Iaquinta, preferito a Trezeguet, che mette a segno la doppietta che dà il la alla Juve nel momento più difficile. Poi a mettere al sicuro il risultato ci pensano Mellberg e Nedved. I punti di distacco dall’Inter, che domani se la vedrà a San Siro con la Reggina, diventano così quattro. Per la Roma una serata nerissima. Ma a parziale giustificazione dei giallorossi va detto che Spalletti ha dovuto affrontare un’emergenza senza precedenti: gli indisponibili, tra infortunati e squalificati, erano addirittura undici. Per amore della verità, va anche detto che i titolari rimasti, tra cui gente come Mexes, Vucinic e Baptista, hanno davvero deluso.

    Si comincia con la Roma che spinge, senza però impensierire mai Buffon. La Juve si limita a controllare e a ripartire. Ma sono proprio i bianconeri a passare in vantaggio per primi al 35’ con Iaquinta, che riceve ai limiti dell’area un assist di Giovinco, si libera di Loria con un dribbling e infila Doni con un interno a giro. La reazione dei padroni di casa è blanda e Buffon finisce il primo tempo senza quasi toccare palla. A inizio ripresa, però, arriva il pari giallorosso. A segnarlo è proprio il contestatissimo Loria, che su un angolo di Menez anticipa tutti e al volo non dà scampo al portiere bianconero. Ma al 55’ è ancora Iaquinta a tirare fuori dai guai la squadra di Ranieri. Su un cross dalla destra di Salihamidzic, Riise colpisce di testa. La palla si impenna e finisce altissima a centro area, dove l’attaccante calabrese sovrasta Mexes e di testa mette per la seconda volta alle spalle di Doni (in campo nonostante un fastidioso dolore alla schiena).

    A quel punto la Roma si scioglie. Spalletti decide di tirare fuori Loria per mettere dentro Montella, ma al 68’ per i padroni di casa arriva un’altra doccia fredda: Mellberg, lasciato solo dalla difesa giallorossa su un corner, va in cielo e mette nell’angolino dove Doni non può arrivare. La serata di gloria juventina non è ancora finita. Nedve non fa in tempo a entrare che, da buon ex laziale, si inventa uno splendido tiro al volo dopo un rilancio della difesa della Roma. In quest’occasione il portiere giallorosso non è impeccabile, ma rimane la bellezza del gesto tecnico del ceko. Il match finisce praticamente qui. La Juve sceglie di non infierire sugli avversari. Spalletti approfitta della situazione per concedere qualche minuto ai ragazzi della Primavera (in panchina erano sei). D’Alessandro rileva l’inconsistente Menez e mette anche paura a Buffon con una grande azione sulla destra. Spazio anche per Stojan, che nel recupero prende il posto di Vucinic.




    Una super Juve passeggia sulla Roma

    I bianconeri si impongono 4-1 all'Olimpico: una doppietta di Iaquinta, un colpo di testa di Mellberg e un sinistro al volo di Nedved stendono la squadra di Spalletti imbottita di riserve. Di Loria il gol del momentaneo 1-1

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    La Roma esce dall'Olimpico con le ossa rotte al termine di 90 minuti vissuti con agonismo e volontà, ma senza la qualità dei tanti, troppi assenti: tra infortunati (Totti, Perrotta, Cassetti, Aquilani, Taddei, Juan e Cicinho) e squalificati (Diamutene, De Rossi, Motta e Pizarro), Spalletti ha una squadra intera fuori uso, anche se a ben guardare pure Ranieri ha i suoi problemi di formazione, perché i forfait dei vari Camoranesi, Amaruri, Legrottaglie, De Ceglie, Marchisio e Sissoko non sono cosa da poco.

    Iaquinta è in condizioni di forma eccellenti e giustamente Ranieri gli dà fiducia affiancandolo in avanti a Del Piero. Discorso simile per Giovinco che viene dirottato sulla fascia sinistra al posto di Nedved, mentre sull'altra c'è il tutto-fare Salihamidzic. Spalletti ha gli uomini contati e di conseguenza anche la formazione è 'obbligata', ma con la novità di Tonetto spostato sulla fascia destra di centrocampo assieme a Babpista e Menez che supportano l'unica punta Vucinic.

    Ad aprire la festa bianconera ci pensa Iaquinta (servito da Giovinco) che con un grande destro sull'angolino batte l'incolpevole Doni. La Roma punge poco e quando lo fa la colpa è soprattutto della retroguardia bianconera che si concede qualche distrazione (Grygera, ad esempio). I padroni di casa vanno negli spogliatoi sotto di un gol ma pareggiano i conti a inizio ripresa quando la difesa ospite sugli sviluppi di un corner lascia Loria libero di colpire a centro area (1-1): è legittima la soddisfazione del difensore giallorosso dopo una serie di prestazioni quanto meno incerte. Servirà a poco, perché al 55' Iaquinta (sfruttando anche una deviazione maligna di Riise) di testa batterà Doni per la seconda volta.

    Da questo momento in poi la Juve dilaga: Riise salva sulla linea un destro ravvicinato di Del Piero, poi Mellberg incorna di testa chiudendo la pratica: evidentemente l'Olimpico gli porta fortuna visto che lo svedese in questa stagione aveva già segnato alla Lazio

    Il 4-1 definitivo porta la firma di Pavel Nedved, che entra al posto di uno spento Tiago e si inventa un sinistro al volo da fuori meritevole di applausi. La festa bianconera è completata. A Spalletti non resta che dar spazio a due giovani della Primavera, D'Alessandro e Stojan: il primo trova pure il modo per mettersi in mostra con un destro che impegna Buffon: il secondo entra quando ormai Rocchi sta per fischiare la fine.

    La Juve resta in scia dell'Inter riportandosi a -4, anche se il divario è destinato ad allargarsi nuovamente domenica a meno che la Reggina, fanalino di coda, non compia un'impresa a San Siro. La Roma, da parte sua, incassa una sconfitta pesante (troppo, per quanto ha fatto vedere stasera) ma le attenuanti non le sono certo mancate
     
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  15. juventinuaccanitu
     
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    Ranieri: «Juve brava a non complicarsi la vita»
    «La Roma poteva crearci problemi. Non glielo abbiamo permesso»

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    ROMA, 21 marzo - «Della squadra mi sono piaciute le geometrie, la determinazione, il fatto che ha saputo interpretare bene la partita, contro un'avversaria difficile: sapevo che la Roma ci avrebbe creato delle difficoltà, ma noi siamo stati bravi a non complicarci la vita». Lo ha detto a Sky Claudio Ranieri, commentando la larga vittoria conquistata in trasferta contro la Roma. «Adesso non mi aspetto nulla, noi della Juventus vogliamo sempre fare il massimo, cercando di migliorarci: del resto, la mentalità è vincente» ha aggiunto l'allenatore bianconero. «Iaquinta? Viene sfruttato per le caratteristiche che ha - ha sottolineato Ranieri -. Noi abbiamo attaccanti molto bravi, in estate abbiamo preso Amauri perché era diverso da Iaquinta e da Trezeguet. Io ho sempre cercato di mettere in campo gli uomini più in forma, adesso Iaquinta sta bene e può spingere la squadra».

    INSEGUIMENTO - «L'ho detto ai miei ragazzi, che non è una motivazione sana quella di pensare agli altri che si fermano, noi dobbiamo pensare in positivo su di noi». Ranieri prova a fare il gentleman, malgrado le polemiche con Mourinho, e invita a non gufare l'Inter. Che ora è solo a quattro punti di distanza: «Non dobbiamo vedere davanti a noi né dietro, una squadra che vuole vincere deve pensare solo a sé - dice il tecnico della Juve -. L'Inter è la superfavorita sta meritatamente davanti, se poi rallentano...».

    IAQUINTA - «Sono contento per la prestazione mia e della squadra, in un campo difficile come quello della Roma - dice da parte sua Vincenzo Iaquinta, uomo della partita -. L'allenatore ci aveva detto che i primi difensori dovevano essere gli attaccanti, abbiamo cercato di fare quello che ci ha detto. La classifica la guardiamo, ma dobbiamo soprattutto pensare a noi stessi e non all'Inter. Dobbiamo vincere per noi».
     
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