La nostra storia non potrà mai essere cambiata

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Frank.8
     
    .

    User deleted


    Ma stai scherzando????

    Quì si parla di gente che causa disastri pubblici (treni, strade, autogrill ecc.), che uccide poliziotti, che si uccide fra di loro, che crea instabilità in società di calcio, che va a minare la sicurezza di una città....ma non scherziamo Princi dai!!!
     
    .
  2. Principino Chivu
     
    .

    User deleted


    In poche parole ragazzi,

    in Italia c'é questo problema di fondo un po' mafioso che si ripercuote su tutto ed è normale che va ad infrangersi anche nel calcio...ma non per questo io non tiferò l'Inter ma scherziamo??
     
    .
  3. Sergio Conceicao
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Principino Chivu @ 2/5/2010, 00:44)
    CITAZIONE (Sergio Conceicao @ 2/5/2010, 00:39)
    Cioè tu dici che se eliminano gli hoolingas per poter far più soldi con le famiglie che vanno allo stadio e non fanno danni significa che c'è meno passione che in italia ? ho capito così io

    Semplicemente ci sono meno interessi a mantenere gli hooligans attivi...detta in maniera cruda...

    In Italia invece ci sono interessi a mantenere gli stadi vuoti e i gruppi ultras cattivi in attività..

    Ma pensate agli hooligans inglesi ancora in giro che bevono e bevono...

    Si ma ogni cosa per la quale ci sono meno interessi rispetto ad un altra si cerca di eliminarla, non mi pare una cosa così negativa o che denoti meno passione.

    Perchè dici che ci sono interessi a mantenerli in Italia ? secondo me invece non frega niente di loro
     
    .
  4. Principino Chivu
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Frank.8 @ 2/5/2010, 00:45)
    Ma stai scherzando????

    Quì si parla di gente che causa disastri pubblici (treni, strade, autogrill ecc.), che uccide poliziotti, che si uccide fra di loro, che crea instabilità in società di calcio, che va a minare la sicurezza di una città....ma non scherziamo Princi dai!!!

    E ma appunto la mafia vuole questo... é quello che sto dicendo...

    L'Italia a differenza del UK deve convivere con questo morbo... vorrei vederli sti Lord inglesi convivere con una cosa del genere..e con meno liquidità... se fanno ancora i galletti...

    Mi spiace che in Italia nessuno abbia fatto qualcosa come in Inghilterra per gli hooligans

    Edited by Principino Chivu - 2/5/2010, 00:49
     
    .
  5. Frank.8
     
    .

    User deleted


    Ma chi ha mai detto che tu non debba tifare Inter...

    L'Inghilterra ha avuto problemi ben più gravi, li ha affrontati e li ha risolti. In Italia sta andando tutto alla rovina perchè di quelli che ne hanno il potere, nessuno vuole cambiarle veramente le cose, e chi lo vuole non puo' farlo.

    Comunque questi sono discorsi extra-calcistici molto complessi che vanno affrontati in altri topic.

    Io stacco...a domani..
     
    .
  6. Principino Chivu
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Frank.8 @ 2/5/2010, 00:48)
    Ma chi ha mai detto che tu non debba tifare Inter...

    L'Inghilterra ha avuto problemi ben più gravi, li ha affrontati e li ha risolti. In Italia sta andando tutto alla rovina perchè di quelli che ne hanno il potere, nessuno vuole cambiarle veramente le cose, e chi lo vuole non puo' farlo.

    Comunque questi sono discorsi extra-calcistici molto complessi che vanno affrontati in altri topic.

    Io stacco...a domani..

    Beh Frank,

    problemi più gravi della mafia secondo me non esistono... nemmeno la guerra forse...

    La guerra é bruttissima, ma é fine a sé stessa, la mafia invece logora.. sono pari livello quindi.

    La nostra storia non potrà mai essere cambiata: cmq non é che siamo andati troppo off topic :D Solo che dalla Roma sono passato all'Italia ...

    Stacco anch'io notte...

    CITAZIONE (Sergio Conceicao @ 2/5/2010, 00:46)
    Perchè dici che ci sono interessi a mantenerli in Italia ? secondo me invece non frega niente di loro

    Sergio,

    io parlo di quelle circostanze in cui é la mafia in Italia a farla da padrona...

    In Inghilterra sono stati smantellati gli hooligans anche grazie alle autorità che sapevano molto bene i loro interessi e avevano i patrimoni liquidi per farlo...

    In Italia invece é tutto molto più caotico..

    Per la passione bon come viviamo il calcio noi italiani é veramente unico per me... ma poi magari mi sbaglio perché le emozioni sono piuttosto soggettive. :D
     
    .
  7. mirko vucinic
     
    .

    User deleted


    DA TURONE AI RIGORI COL LIVERPOOL:LA SINDROME DEL TIFOSO GIALLOROSSO

    Il Corriere della Sera - La verità è che buona parte dei tifosi della Roma pensa che Totti abbia fatto non bene ma benissimo a scalciare da dietro Balotelli. La verità è che la rincorsa di Totti parte da molto lontano ed è la stessa di un’intera generazione di romanisti. Dentro quella rincorsa ci sono un mucchio di sentimenti: rabbia, rancore, frustrazione, delusione, orgoglio, senso di impotenza e di inferiorità, e poi anche molti desideri sparsi; voglia di vincere, di farcela, voglia di giustizia. Ogni storia ha un inizio e pure ieri non erano pochi coloro che ricordavano il pomeriggio di quel 10 maggio del 1981: a Torino si giocava Juventus-Roma, partita decisiva per le sorti del campionato, e a Maurizio Turone detto con affetto «Ramon» fu annullato un gol (il romanista medio può non ricordare dove fosse il pomeriggio dell’11 settembre 2001, ma certo ricorda perfettamente dove ascoltò quella radiocronaca di «Tutto il calcio minuto per minuto»). Il presidente Dino Viola ironizzò parlando d’una «questione di centimetri». Ma se nessuna moviola, in effetti, è poi mai riuscita a spiegare se il gol fosse davvero valido, i tifosi romanisti stabilirono che invece era buono, buonissimo. Così da divenire, per tutti, il primo dei grandi torti subiti. Sono stati trent’anni faticosi. Tra torti presunti e alcuni veri (il fallo di Deschamps su Gautieri viene descritto dai papà appena il bambino romanista è in grado di intendere e di volere). Molti nemici segnalati al nord (Moggi, su tutti: accusato, tra le altre cose, di aver portato Paulo Sosa e Ferrara alla Juve dopo averli trattati per conto della Roma). Un grande avversario per ogni decennio: la Juve negli anni ’80, il Milan negli anni ’90, adesso l’Inter. Conseguente lento e progressivo e inesorabile sentirsi soli contro il mondo. E contro la sfortuna. Come per Roma-Lecce e, prima ancora, per la finale di Coppa dei Campioni persa in casa, all’Olimpico, contro il Liverpool, ai rigori. Una tragedia collettiva subito rielaborata in tono epico. Scritte sui muri: «Grazie lo stesso». E Antonello Venditti che, al Circo Massimo, sul palco, dice alla folla: «Stasera me s’è pure rotto il pianoforte... però c’è un collegamento con la Rai, mica gli faremo vedere che semo tristi?». Boato folle. Bandiere giallorosse nella notte. Cori. Gente che cantava, piangendo, l’inno. Ecco: poi l’inno, «Roma Roma Roma», prima di ogni partita, e alla fine, se si vince, «Grazie Roma». La sciarpa che diventa struggente simbolo d’appartenenza (sfoggiata, nelle scuole romane, al lunedì, da migliaia di stu denti). Il gusto di essere sfacciatamente tifosi (c’è gente che ancora racconta soddisfatta: «Io, ai Mondiali di Spagna dell’82, tifavo per il Brasile di Falcao») Però due soli scudetti (a parte quelli sfiorati o, diciamo così, negati). Seguiti da festeggiamenti strepitosi interrotti solo dalle prime piogge d’autunno.
    Dopo la conquista dell’ultimo titolo (2001), un genio s’inventò una filastrocca (titolo: «Er cuppolone»), con dentro tutti i magnifici luoghi comuni che un’intera tifoseria si ripete con soddisfazione: al bar, in ufficio, a cena; ad ascoltarla su YouTube è ancora attualissima:
    «A Ferilli è della Roma/ D’Alema è della Roma/ Andreotti è della Roma/ Verdone è della Roma/ er cuppolone/ a Maggica/ er core de Roma/ al Circo Massimo eravamo 500 mila/ al Circo Massimo eravamo un milione/ macché al Circo Massimo eravamo 2 milioni e mezzo/ Cerqueti dice che è della Juve, però è come Veltroni e tifa per la Roma/ Testaccio è uno spettacolo/ a mio figlio per il compleanno gli ho regalato la medaglietta con il lupetto della Roma/ me so’ fatto il tatuaggio con la lupa/ Alberto Sordi era della Roma/ Giulio Cesare era della Roma/ Renato Zero è della Roma...».
    È così che poi si resta soli. Accerchiati. Ogni partita è l’ultima, e non è più solo una partita. È sempre una roba da Colosseo, da gladiatori. Da arbitri che non ci danno mai un rigore e da Totti che, allora, sente di dover prendere la rincorsa per vendicare «una città e un popolo intero». Romanisti. Ma va bene così. Perché poi mancano ancora due giornate alla fine del campionato. E non succede, ma se succede...

    Ho letto oggi questo articolo e ho voluto postarlo perchè racchiude in se tutto il significato che volevao dare a questo post.
    Non mi ricordo il nome dell'autore e purtroppo non sono riuscito a rintracciarlo in Internet.
     
    .
81 replies since 26/4/2010, 16:01   536 views
  Share  
.