Motomondiale - 2009

Topic Ufficiale

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  1. M.Cardacio
     
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    Stagione 2009 - Ufficiale: la Kawasaki lascia la MotoGP

    Il costruttore di moto giapponese Kawasaki ha annunciato formalmente la decisione di ritirare con effetto immediato la propria scuderia dalle competizioni della MotoGp


    Adesso è ufficiale: la Kawasaki lascia il motomondiale. La notizia, già anticipata da alcune settimane è stata confermata da una fonte dirigenziale della casa giapponese che riporta la decisione alla grave crisi internazionale che ha colpito il settore.

    Alla base del ritiro, ha spiegato l'azienda, il sensibile calo delle vendite per la pesante crisi economica internazionale. La decisione di cancellare la partecipazione alle competizioni della MotoGp permetterà a Kawasaki di risparmiare su base annuale circa quattro miliardi di yen (oltre 31 milioni di euro).

    "L'effetto della crisi economica internazionale in corso è stato determinante - fa sapere il gruppo Kawasaki Heavy Industries in un comunicato diffuso a Tokyo - e abbiamo deciso di abbandonare le corse della MotoGp per riorganizzare al meglio le nostre risorse".

    Una tegola per Marco Melandri, pilota ufficiale della scuderia giapponese fino alla scorsa stagione e che dovrà trovare una nuova sistemazione che al momento è ancora abbastanza incerta: si registrano alcuni interessi privati per tenere la Kawasaki in pista, magari con scuderie private, ma la casa motociclistica ha deciso di non investire più soldi propri nel programma sportivo, il tutto nonostante le insistenze della Dorna, la società che vanta i diritti del motomondiale, e le pressioni del mercato che vede nell'uscita di scena dai Gran Premi il rischio di una pesante spirale involutiva.

    I soldi investiti negli ultimi dalla Kawasaki nel motomondiale erano tanti, almeno 45 milioni di dollari solo nell'ultima stagione quando il budget era già stato limato di un buon 10%: "Non è il momento per spendere così queste risorse - dice Katsuhiro Sato, portavoce della Kawasaki che ieri ha diramato alle agenzie il comunicato ufficiale decisivo dopo il fallimento delle ultime trattative con Dorna - già da dicembre, e cioé da quando i riscontri dei mercati hanno dato chiari segnali di un recesso a medio termine, stavamo valutando il da farsi. E la decisione che ufficializziamo oggi è inderogabile. Siamo fuori, per due anni. Poi vedremo".

    Dunque niente Ninja nel Motomondiale del 2009 e del 2010. Anche se la Kawa non è un caso isolato. Quando due settimane fa si sparse la voce di una possible dismissione della casa giapponese anche altre motorcompanies hanno riconsiderato il loro budget sportivo. La Honda ha lasciato la F1 (ma ci sono trattative con cordate e imprenditori pronti a rilevare la scuderia) con un budget da 300 milioni di dollari, mentre Subaru e Suzuki, pur con spese notevolmente inferiori, hanno chiuso a tempo indeterminato il programma rally.

    Scongiurate le voci sinistre che riguardavano l'impegno nel motomondiale di Honda e Yamaha, proprio ieri la casa dei diapason ha confermato i suoi investimenti, la Toyota è l'unica casa automobilistica che ha confermato i propri programmi sportivi pur con un budget notevolmente ridimensionato.
     
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  2. G-Mellow
     
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    "E' seccante essere battuti dal compagno di squadra, ma stavolta Jorge è stato più bravo. E' un grande risultato, per il team. Primo e secondo. Però io avrei preferito l'ordine inverso...". E' il commento di Valentino dopo il secondo posto di Motegi proprio alle spalle del compagno di box, Lorenzo. A Rossi era capitato di essere battuto dal proprio 'dirimpettaio' solo altre nove volte, senza considerare le gare in cui non ha terminato la corsa.

    La prima volta nel 2002 (nel 2000 e 2001 Rossi era da solo nel team Honda Nastro Azzurro), in HRC quando Tohru Ukawa in Sudafrica lo beffa nelle curve finali. La seconda nel 2004, in Francia: Carlos Checa, suo compagno di team in Yamaha, chiude al secondo posto e Rossi al quarto a causa di problemi in frenata.

    Poi nel 2005 negli Stati Uniti, a Laguna Seca, dove il pilota di casa Colin Edwards si piazza secondo davanti a lui. Nel 2006 a Jerez, invece, Rossi è protagonista di una caduta dopo essere stato centrato da dietro alla prima curva con Toni Elias e chiude al 14esimo posto. Edwards invece arriva 11esimo al traguardo. Poi c'è Valencia, sempre nel 2006, gara indimenticabile per Rossi: il pesarese corre per il titolo ma nei primi giri è protagonista di una caduta e chiude poi 13esimo (titolo a Nicky Hayden). Edwards invece arriva nono al traguardo.

    A Donington nel 2007 il texano sale invece sul secondo gradino del podio, mentre Rossi chiude quarto. Poi nel 2008, nel confronto diretto con Jorge Lorenzo. Lo spagnolo per tre volte è riuscito a piazzarsi davanti al compagno di squadra. La prima in Qatar, con il maiorchino secondo e Rossi quinto. Poi in Portogallo, dove Lorenzo coglie la prima vittoria in MotoGP (Rossi terzo); poi in Olanda: Rossi cade al primo giro ma ritorna in sella e coglie l'11esimo posto; Lorenzo invece si piazza sesto.

    Dal 2002 al 2008, però, Rossi ha messo in bacheca la bellezza di cinque titoli iridati, demolendo qualsiasi concorrenza interna. Dallo scorso anno Rossi e Lorenzo vivono da 'separati in casa': lo scorso anno infatti le due strutture sono state separate da un muretto per evitare passaggi inopportuni di informazioni dei diversi gommisti (Bridgestone per Rossi, Michelin per Lorenzo).

    Quest'anno, pur col fornitore unico di pneumatici, la separazione dei due box è rimasta. La squadra di Lorenzo è sotto la gestione di Daniele Romagnoli, quella di Rossi è affidata a Davide Brivio.

    "Sono molto contento per il risultato in Giappone- il commento di Romagnoli- non ci aspettavamo una vittoria, pensavamo più che altro ad un podio, per questo sono estremamente felice. Abbiamo fatto un grandissimo lavoro venerdì scorso, e sono convinto che sia stato il momento chiave perché abbiamo lavorato sulla gomma con mescola dura e alla fine è stata la scelta giusta. Per la gara abbiamo solo fatto qualche piccolo aggiustamento all'assetto e ciò ci ha permesso di realizzare questa vittoria speciale, che ha mostrato al mondo quanto forte sia Yamaha. A Jerez sarà un'altra grande battaglia!".

    D'accordo il collega Davide Brivio: "Prima di ogni altra cosa mi devo congratulare con Jorge: ha guidato molto bene. E congratulazioni anche a Yamaha, perché questo risultato conferma il grande lavoro che abbiamo fatto negli ultimi mesi. Siamo sempre stati molto veloci e per la seconda volta abbiamo portato entrambi i piloti sul podio. Di giorno o di notte, siamo sempre lì! Valentino in ogni caso ha portato a casa un importante secondo posto, perché il nostro obiettivo è batterci sempre per queste posizioni. Ora dobbiamo concentrarci subito sul ritorno in Europa perché sta per iniziare una fase importantissima del campionato ed è cruciale iniziarla al top".


    L'HA SCRITTA JUVEFOREVER MA SICCOME C'è QUESTO DI TOPIC LA RIPORTO QUI SENZA APRIRE 1203109 DISCUSSIONI
     
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  3. juveforever
     
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    Forza Rossi vinci il mondiale
     
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  4. pato_97
     
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    Stoner prudente per il terzo round
    "Jerez non è tra le piste favorevoli"
    Casey Stoner

    Ai piedi del podio a Motegi, Casey Stoner domenica tenterà di recuperare la vetta della MotoGP. La pista di Jerez, però, non è tra le più amate dall'australiano della Ducati. "Nei test abbiamo lavorato bene e siamo stati veloci, quindi cercheremo di costruire un fine settimana positivo partendo da lì", ha detto. Stoner, comunque, non parte battuto: "Arriveranno piste più favorevoli, ma possiamo comunque provare ad ottenere dei buoni risultati".

    Il tracciato spagnolo richiede una moto dall'ottima guidabilità, più che un motore potente. "La pista richiede alla moto una buona maneggevolezza, per poter entrare in curva velocemente e poter aprire subito il gas, ma anche una buona stabilità. Penso che sotto questo punto di vista con la GP9 sia stato fatto un passo in avanti e se non ci saranno altri imprevisti meteo o quant'altro, ci sono tutte le possibilità di trovare un buon set up anche per Jerez", ha spiegato Casey, fuori dal podio anche nell'anno del titolo.

    Comunque sia, la classifica dice Lorenzo 41 punti, Rossi 40 e Stoner 38: "Questo inizio di campionato per noi è stato migliore dell'anno scorso, la classifica è sicuramente più positiva, quindi dobbiamo cercare di mantenere un buon livello".
    Nicky Hayden

    Tira area pesante, invece, nel box di Nicky Hayden. Più che altro per il morale, che ha incassato due colpi da ko come la pesante caduta in prova a Losail e il tamponamento subito al via in Giappone. "Non si può negare che questo inizio di stagione sia stato abbastanza duro, però dobbiamo guardare avanti. A Motegi infatti mi sono sentito più a mio agio nella comunicazione con il team, il lavoro di gruppo comincia ad essere più fluido, più armonico. Per questo a Jerez voglio ricominciare a lavorare con la mente sgombra e positiva. Non voglio nemmeno pensare alla possibilità di prendere la pioggia anche lì. Mi piacerebbe proprio un fine settimana regolare durante il quale si possa lavorare bene sulla moto. Vorrei che la mia stagione potesse finalmente partire", ha ammesso.

    vai stoner straccia rossi
     
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  5. juveforever
     
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    Pagelle Motegi:

    Andrea Dovizioso - Voto 7
    Perde il duello finale con Stoner, ma porta a casa un quinto posto importante. E' protagonista in una gara difficile dove si sono visti bene i valori in campo per questa stagione. Forse manca ancora un po' di confidenza con la nuova moto, ma Andrea è uno che ama fare le cose per bene, per essere pronto al momento giusto.

    Marco Melandri - Voto 9
    Splendido nel duello con Stoner, si gode una lunga impennata liberatoria sul traguardo. Festeggia così il sesto posto di Motegi, ma soprattutto dimostra coi fatti che lui è uno che in MotoGP ci deve stare, eccome. La Hayate è di fatto una Kawasaki nera. Ovvero una moto che il sesto posto di solito lo vedeva col binocolo.

    Loris Capirossi - Voto 6
    E' il quarto italiano nei primi sette. Arrivare due secondi dietro a Melandri però significa che la moto non era troppo a posto e probabilmente più di così non si poteva pretendere. Il Capirex non molla mai, ma oggi è stato costretto a fare il sindacale.

    Mika Kallio - Voto 7
    Il suo ottavo posto dice che forse abbiamo trovato qualcuno in grado di domare la Ducati, a parte Stoner. Si mette dietro Toseland e Vermeulen che in MotoGP non sono debuttanti. Il ragazzo va tenuto ben d'occhio.

    Sete Gibernau - Voto 4
    Si sdraia, ma poi si rialza e chiude ultimo. Se questa è l'esperienza che Sete fa valere oggi nel motomondiale non ci siamo. La sensazione è che di questo ritorno non ce ne fosse proprio il bisogno.

    Nicky Hayden - n.d.
    All'americano non ne va bene una. Ancora una botta alla schiena che accentua la salita del suo apprendistato in Ducati. Nicky deve stare attento a non farsi prendere dallo sconforto, perché se si perde la testa poi è un attimo farsi male davvero.
     
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  6. pato_97
     
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    Rossi-Tourist Trophy, contatto
    Vale ospite all'Isola di Man in giugno
    Rossi con Guy Martin, uno dei campioni del TT


    Ci sarà anche Valentino Rossi alla prossima edizione del Tourist Trophy, la corsa su strada più pazzesca del motociclismo. Certo non per gareggiare, ma la sua presenza all'Isola di Man in giugno sarà uno dei momenti da ricordare nei oltre 102 anni di storia di questo appuntamento. Rossi percorrerà un giro del famoso tracciato del Mountain, oltre 60 km mozzafiato tra case, marciapiedi e colline, in sella a una Yamaha R1 prima della gara Superbike.

    Con lui ci sarà anche Giacomo Agostini, 10 volte vincitore al TT negli anni in cui faceva parte del Motomondiale, prima di essere escluso per la sua pericolosità.

    Un incontro, quello tra il "Dottore" e il tracciato d'Oltremanica, che non poteva essere più rimandato. "L'Isola di Man è un posto e una gara che ho sempre voluto vivere - ha ammesso Rossi, la cui presenza è stata garantita dalla Dainese per il 6 giugno - . Di solito il calendario della MotoGP è sempre pieno in quel periodo, ma quest'anno il TT ha cambiato leggermente data e così avrò modo di andarci tra il Mugello e Barcellona. Ho visto tante immagini di questa corsa e lo stesso Agostini mi ha raccontato un sacco di aneddoti. Non vedo l'ora di andarci e respirare l'atmosfera di un luogo così leggendario".

    Chissà che non scoppi un nuovo amore e Rossi non decida di sfidare anche questa avventura.
     
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  7. juveforever
     
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    http://www.sportmediaset.it/bin/75.$pl...maginecorpo.jpg Cliccate
     
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  8. pato_97
     
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    MotoGP, Lorenzo beffa Pedrosa
    Per 51 millesimi Jorge in pole a Jerez
    Lorenzo beffa Pedrosa

    Jorge Lorenzo conquista una strepitosa pole nelle qualifiche del GP di Spagna, classe MotoGP. Il pilota della Yamaha ha fermato il cronometro sul tempo di 1:38.933, dopo un durissimo duello con il connazionale Dani Pedrosa in sella alla Honda. Terzo tempo per la Ducati di Casey Stoner, mentre è solo quarto Valentino Rossi, staccato di 7 decimi dal compagno di box. Sesto tempo per Loris Capirossi (Suzuki), ottavo per Andrea Dovizioso (Honda).
     
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  9. M.Cardacio
     
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    ROSSI ASFALTA TUTTI
     
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  10. Kosè
     
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    Grande valentino anche se manca praticamente tutta la stagione sono sicuro che porterà aa casa il suo nono mondiale...quando fa gare come quella di oggi mi fa davvero "ALLATTARE" :D :D :D
     
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  11. M.Cardacio
     
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    E' partito cauto e ha studiato la situazione, poi quando ha deciso di andare a prendere Pedrosa lo ha fatto in modo intelligente impiegandoci 3/4 giri, per poi rifilargli 1 secondo e 3 al primo giro in solitaria... Grande Vale, gara perfetta. E grande Melandri, non dimentichiamocelo
     
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  12. Kosè
     
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    Si è davvero un grande quando è al top fa paura sembra una macchina mangia avversari e troppo un grande è davvero fenomenale
     
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  13. pato_97
     
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    Stoner da solo non basta
    Elettronica più semplice. E Hayden cambia capotecnico
    Stoner da solo non basta. Da Le Mans si cambia




    Il team Ducati a Jerez, ma non solo, è stato come un motore bicilindrico con un pistone grippato. A uno non si va avanti. Stoner viaggia, come può, più che può. Ma Hayden? C'è qualcosa che non va. La moto quando è a posto va bene, va forte. Il problema è metterla a posto secondo criteri che non sono quelli di Stoner e che passano per una quantità di regolazioni enorme e un po' complicata per gli standard di piloti che arrivano da altri mezzi.

    Doveva essere diventata esasperante anche la campagna mediatica che ha diffuso un luogo comune contro il quale, risultati alla mano, era diventato difficile combattere: la Desmosedici è una moto impossibile e la guida solo Stoner.

    Nessuno in Ducati, dal progettista Fillppo Preziosi al project leader Livio Suppo, è veramente convinto di questa affermazione. Ma la concretezza dei risultati mancanti ha indotto la direzione sportiva ad operare dopo il Gp di Spagna una piccola, ma significativa rivoluzione.

    1) Da Le Mans i piloti avranno a disposizione un pacchetto "semplificato" di parametri elettronici sui quali intervenire. La modifica è stata intrapresa al Reparto Corse cercando di restringere ad una misura affrontabile il numero degli interventi effettuabili sul carattere della moto. Di fatto sono state limitate di un bel po' le possibilità di imboccare vie sbagliate, lasciando aperte solo delle strade maestre.

    2) Il capotecnico di Nicky Hayden, Christian Pupullin che già aveva lavorato con Capirossi e con Melandri, potrà ora occuparsi solo del già gravoso ruolo di Coordinatore Tecnico di tutte le moto Ducati in pista (clienti comprese). Un passo verso la normalità e a scapito dell'eccezionalità di un tecnico qualificato che occupava due ruoli sostenendo da solo una mole di lavoro davvero eccezionale. Solo un friulano tenace come Pupullin poteva tener duro in una situazione così mastodontica. Ora che Ducati ha necessità di fornire un supporto qualificato a tutti i piloti in pista risulta evidente e quasi obbligatoria la presenza costante di Pupullin in quello che è il suo ruolo principale. Il coordinamento tecnico andava potenziato. Sgravare Pupullin di un impegno è una buona soluzione che mette anche Hayden in condizione di cercare una strada riferendosi ad un'altra personalità. L'avvicendamento porterà infatti Nicky Hayden a contatto con un nuovo capotecnico d'esperienza nella persona dello spagnolo Juan Martinez , che ha lavorato in passato con Rossi e con Gibernau. Che è partito meccanico, è diventato tecnico delle sospensioni, ed infine capotecnico.

    Gli altri piloti destano francamente meno preoccupazione. Kallio, incappato a Jerez in una gomma che non ha finito la distanza, ha fatto due bellissime gare in Qatar e Giappone. Canepa non è che un'apprendista senza un gran passato nelle corse, per il quale ridurre di dieci secondi a gara il distacco dal penultimo è già un ottimo risultato nell'ottica di una crescita durante l'anno. Gibernau è ancora davvero malconcio fisicamente, al punto che dopo il traguardo scende di sella sfinito.

    L'anomalia era Hayden. Ora un passo nella sua direzione è stato fatto. In bocca al lupo di cuore.
     
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  14. pato_97
     
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    Rossi: "Io in F1? Molto difficile"
    "Nemmeno in Ferrari sanno cosa accadrà"


    L'eco del possibile ritiro della Ferrari dalla F1 è arrivato anche in Francia. E a Le Mans si è tornato a parlare di un possibile passaggio di Valentino Rossi sulla Rossa: "Cosa devo dire? Ho letto, come voi - ha ammesso il pesarese -. Sono cose che fanno piacere, sono lusingato, anche se per il 2010 lo ritengo del tutto improbabile visto che ho un contratto con la Yamaha. Ho parlato con Domenicali, ma nemmeno loro sanno granchè. Sono in alto mare".

    Nella consueta conferenza stampa che precede il weekend di gara, il pilota della Yamaha ha quindi allontanato l'ipotesi-Ferrari. Il 'dottore', prima di arrivare a Le Mans, è stato anche a Parigi, ospite di uno dei suoi sponsor, dove ha effettuato una 'parata' in moto dal Trocadero alla Tour Eiffel, da una riva all'altra della Senna, attraverso il ponte di Iena. "E' stato abbastanza pericoloso - ha detto Rossi - l'asfalto era scivoloso perché pioveva. Ma sono comunque riuscito a fare un piccolo 'burn-out' sotto la Torre Eiffel. Volevo fare qualche altro numero ma eravamo su una strada cittadina e c'era la polizia, per cui non ho potuto esagerare! Ora pensiamo alla gara di Le Mans, spero di poter celebrare la mia novantanovesima vittoria in un GP".

    Il pilota della Yamaha si presenta infatti a Le Mans da leader del Mondiale e insegue la vittoria numero 99 per poi puntare alla 100esima nella sua gara di casa al Mugello il 31 maggio. Quella francese, inoltre,pare essere una pista favorevole alla Yamaha. "Al momento le cose vanno bene nel team - ha detto Rossi - abbiamo fatto un grande passo avanti a Jerez; la mia moto era fantastica ed è stato bello vincere nuovamente. Le Mans e' un'altra pista, ma la Yamaha e' stata sempre veloce su questo tracciato. Quest'anno sono cambiate molte cose, ma spero di essere sempre rapido. E' stato bello avere una settimana di riposo dopo due gare consecutive. Arriviamo a Le Mans rilassati e pronti a dare veramente il massimo".

    Sarà importante avere grande 'rispetto' per il circuito: "E' una pista difficile, c'è la discesa che è piuttosto impegnativa e poi l'ultima parte del tracciato è molto stretto. Qui sono salito sul podio sei volte ed ho vinto in tre occasioni. Poi torniamo ad avere un po' più di tempo per provare, anche se il numero delle gomme non è aumentato. Che dire? Vediamo".
     
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  15. juveforever
     
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    MotoGP, Dovizioso beffa la pioggia
    L'italiano il più veloce a Le Mans
    Dovizioso beffa la pioggia

    Andrea Dovizioso il più veloce nel primo turno di prove libere del GP di Francia. Il pilota della Honda ha fatto segnare il miglior giro di giornata in 1:36.136, prima che sul tracciato di Le Mans arrivasse la pioggia. Secondo tempo per Casey Stoner (Ducati), seguito Randy De Puniet (Honda). Quinto Dani Pedrosa (Honda) che ha preceduto Valentino Rossi e Jorge Lorenzo (Yamaha). Ottavo Marco Melandri (Hayate) davanti a Loris Capirossi (Suzuki).

    Dopo il cielo grigio che ha accolto i piloti giovedì, sul circuito di Le Mans ha fatto la sua comparsa anche la pioggia che ha complicato le prime prove della MotoGP sul tracciato francese. Un meteo incerto da cui Andrea Dovizioso ha pescato il Jolly del giro buono prima che la pista si bagnasse.

    Una situazione di difficile interpretazione per i team, che si sono trovati a dover provare anche gli assetti e le gomme da bagnato, quando mancavano solo pochi minuti al termine della sessione. Quindi i tempi sono rimasti quelli fatti sull'asciutto, con il Dovi che ha fermato il cronometro sul 1:36.136. Secondo tempo per la Ducati di Casey Stoner, staccata di soli 58 millesimi, mentre a chiudere l'ipotetica prima fila la Honda del francese Randy de Puniet a 157 millesimi.

    Il quarto tempo è firmato dall'australiano della Suzuki Chris Vermeulen, seguito da Dani Pedrosa. Solo stesto tempo per Valentino Rossi con la Yamaha che ha preceduto il compagno di team Jorge Lorenzo, la Kawasaki dell'Hayate Racing di Marco Melandri e la seconda Rizla Suzuki di Loris Capirossi. A chiudere la "top ten" la Yamaha Tech3 del texano Colin Edwards.

    Una giornata decisamente interlocutoria per la MotoGP, con i valori in pista sconvolti dalle condizioni meteo perturbate. Sarà quindi decisiva la seconda sessione di prove libere del sabato mattina, dove i piloti studieranno gli assetti per la pole.
     
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23 replies since 9/1/2009, 09:18   121 views
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