Rassegna Stampa Bianconera

news e interviste

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  1. juventinuaccanitu
     
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    Sollievo Ranieri: «Avete visto: Trezeguet è tornato»
    La Juve ritrova un gigante del gol e la sua fionda infallibile: «Trezeguet? Un gol valido, il fiuto è sempre quello. Abbiamo di nuovo a disposizione un campione vero»
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    Ranieri un motivo per gioire in un momento di bassa marea, di gol che non arrivano con facilità, ce l'ha: ha rivisto Trezeguet. «Mi godo il ritorno di Trezeguet : è cresciuto alla distanza, dopo unlungo riscaldamento, come la squadra: ma il gol l'ha ritrovato, perché quello segnato proprio allo scadere è buono. Era nel vivo del gioco e questo mi fa ben sperare. Una bella notizia». Ranieri si gode, dunque, il rientro e il ritorno al gol, ufficiale da dischetto, ma anche ufficioso (annullato per fuorigioco inesistente all'ultimo minuto del tempo regolare, di David Trezeguet. «Il fiuto c'è sempre e il gol David - puntualizza Ranieri - l'ha fatto. Credo fosse buono, quel gol dato in fuorigioco. Ma voglio fare i complimenti alla squadra degli arbitri. Brava la terna, discreta e con una bella presenza in campo: complimenti ad Ayroldi e ai suoi collaboratori».

    REALISMO - Non sfugge alla realtà per come s'è palesata anche nella gara di Coppa Italia col Napoli, Ranieri: la Juve gioca mel, la Juventus soffre moltissimo, ma la Juve vince e passa in semifinale, Ora c'è la Lazio come ultimo ostacolo prima della finale di Roma, davanti al presidente della Repubblica. «Forse è l'uscita dal periodo no, e per uscire da una serie nera (dopo due ko in campionato, il terzo sarebbe stato record negativo da cinque anni, per la Juve, ndr) anche così va bene. Certo che va bene pure così. Importante era andare avanti. Ci teniamo alla Coppa Italia e s'è visto. E' stata una partita in cui non riuscivamo ad entrare. Faticavamo ad essere al centro dell'azione. Nel supplementare invece siamo andati meglio, siamo riusciti finalmente ad essere più continui, e abbiamo preso campo finalmente. La prestazione non è stata buona, lo ammetto, non è stata una bella gara, ma scaldandoci dopo oltre novanta minuti, abbiamo, alla fine meritato il successo e il passaggio alla semifinale».

    TROPPO APERTI - Ranieri, poi rilegge la gara tatticamente: «C'è qualcosa che non va: ne devo parlare in allenamento e correggere subito. Sbagliamo sempre il tempo del pressing e gli avversari ci aprono facilmente, come è capitato col Cagliari, Stavolta siamo stati fortunati perché il Napoli s'è mangiato dei gol incredibili nel secondo tempo regolamentare. Ma questo andazzo tattico deve finire. Siamo stati fortunati. In ogni caso abbiamo affrontato questa gara in emergenza: ho dovuto schierare in mezzo Poulsen che non aveva neanche un tempo, e ha giocato tutta la gara: nello spogliatoio era mezzo morto. Si prende il meglio, Ranieri: «Non siamo stati per niente convincenti per 110, poi siamo usciti: questo è un bel segnale, la Juve si sta ritrovando fisicamente. Ora, però, acceleriamo nell'entrare in partita». Perché in campionato le gare durano 90'...
     
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  2. juventinuaccanitu
     
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    Juve, attacco cinque stelle E ora chi giocherà titolare?

    La Juventus ha problemi d'abbondanza. No, non è che l'elenco telefonico di infortunati - che inizia dalla A di Andrade e si chiude alla Z di Zebina - si sia miracolosamente ristabilito. Ma c'è un reparto in cui, finalmente, Ranieri avrà l'imbarazzo della scelta. L'attacco. Iaquinta e Trezeguet stanno bene, anche se probabilmente non hanno i 90' nelle gambe, e aggiungono le loro condidature a quelle di Amauri, Del Piero e Giovinco per la gara di campionato a Catania di domenica.

    IMBARAZZO DELLA SCELTA - O nelle scelte? Nel senso che a volte bisogna stare attenti a quello che si desidera. Perchè potrebbe avverarsi. E allora, con 5 attaccanti top class disponibili e sole due maglie da titolare da distribuire - a meno di un cambio di modulo con varo del tridente - Ranieri si troverà costretto a operare scelte delicate. Essere ancora in ballo in tre competizioni: Champions, serie A e coppa Italia, aiuta. Almeno per un po' ci sarà spazio per tutti, ma quale sarà la coppia titolare, quella da mettere in campo per la "partita della vita"?

    I TITOLARI - Amauri è lo stakanovista del gruppo bianconero, con 31 presenze. Il brasiliano le ha condite con 13 gol. Capocannoniere bianconero in campionato, con 11 centri. Ha colto l'attimo: quando Trezeguet si è fatto male si è fatto trovare pronto, e si guadagnato sul campo i gradi di titolare. Tanto da finire per essere conteso tra Dunga e Lippi, tra Brasile e Italia. Però le sue ultime apparizioni sono state meno brillanti delle precedenti, la stanchezza sembra farsi sentire. Del Piero, capitano e simbolo, nonchè depositario delle chiavi dello spogliatioio bianconero, ha giocato 27 volte in questa stagione. Anche per lui 13 reti. Capocannoniere bianconero in Champions, con 4 centri (più uno nel preliminare). Ha segnato in gare chiave, dato l'esempio e indicato le spalle larghe nei momenti difficili. Anche lui non sembra al top della forma, ma per caratteristiche e leadership è forse l'attaccante più difficile da sostituire.

    LE ALTERNATIVE - Il suo sostituto naturale in rosa ci sarebbe. Si chiama Giovinco. Ma Ranieri lo ha fatto giocare soprattutto (17 presenze, ma tante part time) da esterno sinistro di centrocampo, da vice Nedved. E quando ha giocato davanti, a volte ha funzionato (Lecce), altre no (Udine). Forse la sua collocazione ideale sarebbe da fantasista, ma non è prevista dal 4-4-2 di base bianconero, e anche quando Ranieri è passato al rombo di centrocampo, la Formica Atomica è rimasta larga, con Marchionni o Del Piero trequartista.
    Iaquinta è stato frenato da un'infinità di acciacchi. Ranieri lo ha ributtato nella mischia contro Udinese, Cagliari e Napoli, nei primi due casi da subentrato, nell'ultimo da titolare, ma l'ex Udinese, che ha rifiutato la corte dello Zanit al mercato invernale, non ha brillato. Avrebbe bisogno di giocare con continuità per ritrovare smalto, perchè il suo gioco è basato sulla fisicità, ma come trovargli spazio? Ha giocato 21 volte, con 5 reti all'attivo.
    Buon ultimo, in ordine di apparizione, Trezeguet. O Trezegol, visto che in maglia Juve ha segnato già 160 volte. Tenuto ai box da un lungo infortunio, è rientrato nel 2009. Con il Napoli aveva anche colpito il suo primo bersaglio stagionale in 5 apparizioni, ma il gol gli è stato annullato per un fuorigioco che non c'era. È sembrato in palla, anche se la condizione non può essere ottimale. Certo che la sua presenza, per caratteristiche tattiche, fa un po' scopa con quella di Amauri. Difficile giocare con due centravanti, soprattutto con un centrocampo più di quantità che di qualità, che rende necessaria la presenza di un giocatore di fantasia in attacco. Problemi di super abbondanza, che tutti gli allenatori dicono di voler avere. Sarà vero?

    I Titolari sono Amauri-Del Piero,però col Catania Amauri deve stare a riposo
     
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  3. juventinuaccanitu
     
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    Trezeguet: «Scudetto, Champions e tridente: Juve, perché no?»
    La convincente prova contro il Napoli e il crescendo di forma mostrato in allenamento candidano il francese per Catania. «Al top per Chelsea-Juve»
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    Finalmente Trezegol, col gol (annullato) come immancabile bagaglio a mano. Il commesso viaggiatore della rete rapianata o inventana, l'uomo fatale di Euro 2000, l'uomo che ha regalato con un errore anche la gioia mondiale all'Italia, David è rientrato a pieno titolo tra i protagonsti di stagione. Ha afrontato con coraggio una doppia operazione per evitare di fare la fine toccata a Ronaldo: operazioni preventive ai tendini rotulei. E ora è un nuovo Trezeguet. Pronto per la sfida finale di campionato, pronto - soprattutto - per la Champions e per il Chelsea. Ha avuto paura («il primo mese neanche camminavo»), ha ritrovato tutto il coraggio. «Per lo scudetto c'è pure la Juventus. Noi che rientriamo possiamo dare la spinta in più alla Juventus nella corsa contro un'Inter fortissima e contro il Milan con Beckham in più. IL futuro? L'anno prossimo arriveranno altri campioni, la Juve esiste se ci sono i campioni» Non teme concorrenza, anzi se la fa amica: «Ho giocato con Ibra, posso farlo anche con Amauri. Io, intanto, penso a rientrare al massimo della forma contro il Chelsea, a Catania una tappa di avvicinamento». Ha un'idea precisa sugli scudetti revocati da Calciopoli: «Anche i giocatori dell'Inter ce li riconoscono come vinti sul campo. Se dimosrrano che è stato proprio così, allora devono ridarceli. Ma il sogno grande è vincere la Champions», dice guardando avanti il francese. Nell'allenamento di oggi è sembrato in crescendo di forma e comincia a scalpitare...
     
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  4. juventinuaccanitu
     
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    Ranieri: «Non siamo nel tunnel, torniamo a vincere»
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    Dopo due sconfitte consecutive, la Juventus è pronto a ripartire dalla trasferta di Catania. De Ceglie e Marchisio sono out, la difesa bianconera ha gli uomini contati più che mai

    TORINO, 7 febbario - «Non siamo nel tunnel». Claudio Ranieri sintetizza così il momento negativo della Juventus, intendendo dire che la squadra non si trova in una situazione analoga a quella dell'ottobre scorso, dopo due sconfitte consecutive. A Catania, ammette Ranieri, «sarà difficile perchè la squadra di Zenga ha fatto tantissimi punti in casa, ma noi vogliamo tornare alla vittoria». Altre due defezioni importanti anche questa volta, De Ceglie e Marchisio, ma la possibilità di vedere finalmente in campo Camoranesi e Trezeguet, entrambi in panchina. La difesa ha gli uomini contati più che mai.
     
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  5. juventinuaccanitu
     
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    GRINTA JUVE!


    E' tornata la Juventus! (?) Vince 2-1 al Massimino e riprende il secondo posto! Reti di Iaquinta, che poi viene espulso due minuti dopo per doppia ammonizione) al 10' per pt, Morimoto a inizio secondo tempo e Poulsen al 91' con la Juve in 10!



    La Juventus vince a Catania e si riprende il secondo posto. Il successo, che interrompe la serie di tre 1-1 negli scontri diretti di campionato, arriva nel recupero, e porta la firma inedita di Poulsen, entrato nel finale al posto di Tiago. Mossa che sembrava mirata a difendere il pari per una Juve in 10 uomini dal 12', e che invece si è rivelata decisiva in chiave offensiva.
    La Juventus ha ritrovato questa settimana carattere e grinta. Con cui ha ottenuto i successi su Napoli e Catania. Per Ranieri le altre note positive sono il rientro di Camoranesi, in campo per 50', e la prestazione favolosa di Buffon, valore aggiunto ritrovato che ha punito oltre i propri demeriti un Catania che non avrebbe firmato per un pari. Trovato con Morimoto ad avvio di ripresa, a riequilibrare il vantaggio iniziale di Iaquinta, poi cacciato da Morganti per doppia ammonizione: due gialli in 2'. I bianconeri hanno dimostrato anche una buona condizione atletica crescendo alla distanza come già in coppa Italia. Meno bene il gioco. Ma gli episodi hanno fatto la differenza. Il Catania si consola con una classifica che resta rassicurante.

    CATANIA-JUVENTUS 1-2
    Reti: 10’pt Iaquinta 6' st Morimoto 46' st Poulsen
    CATANIA: Bizzarri, Potenza (35' st Terlizzi), Silvestre, Stovini, Capuano (31’pt Martinez), Baiocco, Izco (25' st Carboni), Tedesco, Biagianti, Mascara, Morimoto. All. Zenga. Kosicky, Carboni, Paolucci, Silvestri, Terlizzi, Martinez, Spinesi.
    JUVENTUS: Buffon, Grygera, Legrottaglie, Mellberg, Molinaro, Camoranesi (6' st Marchionni), Sissoko, Tiago (38' st Poulsen), Nedved, Amauri, Iaquinta. All. Ranieri. A disposizione: Manninger, Ariaudo, Poulsen, Marchionni, Giovinco, Trezeguet, Del Piero.
    ARBITRO: Morganti
    AMMONITI: 9’ pt Stovini, 9’ pt Iaquinta, 12’pt Iaquinta, 16’pt Amauri, 28’ pt Legrottaglie, 41’pt Silvestre, 14' st Sissoko, 16' st Tedesco Gia
    ESPULSI: 12’pt Iaquinta per doppia ammonizione




    Juventus, Ranieri 'Ci siamo ritrovati'

    Missione compiuta. Claudio Ranieri fa i complimenti ai suoi per la bella e combattuta vittoria di Catania. Ai microfoni di Sky il mister bianconero esterna la propria soddisfazione: "Cercavo di ritrovare la squadra, nelle ultime partite avevamo perso la quadratura consueta che ci aveva permesso di fare bene - ha detto Ranieri -. Oggi abbiamo fatto una buona partita, in 10 contro 11 contro un Catania che non si è mai arreso. Poulsen sta recuperando, aveva già fatto bene contro il Napoli in Coppa Italia. Ho voluto dare dei minuti anche a Tiago, che ha fatto un’ottima partita. Con l’uscita di scena di Zanetti adesso abbiamo 4 centrocampisti`.

    Circa la formazione iniziale il tecnico juventino ha detto: "Trezeguet rientra dall’infortunio e quindi devo dargli dei minuti, aveva già giocato un’ora contro il Napoli in Coppa Italia. Del Piero aveva fatto due ottime partite, mi sembrava giusto dare spazio a Iaquinta che sta ritrovando la condizione".

    La prima volta di Poulsen: "Gol importante"
    Il centrocampista danese, al primo gol in serie A, commenta la difficile partita vinta al 'Massimino'

    CATANIA - La prima rete di Christian Poulsen con la maglia della Juventus regala tre punti ai bianconeri e vale il ritorno al secondo posto in classifica: "E' un gol molto importante, per me e per la squadra - le parole del danese ai microfoni di 'Sky' -. Abbiamo vinto un partita importante, l'Inter ieri ha vinto e il Milan ha pareggiato, anche per questo è importante questa vittoria". Un match molto sofferto, soprattutto perchè giocato in dieci uomini dal 12' del primo tempo: "Sì è stata una partita dura e difficile, anche per il cartellino rosso di Iaquinta. Ma abbiamo giocato come deve fare una squadra, abbiamo giocato una buona partita".

    Edited by juventinuaccanitu - 8/2/2009, 19:51
     
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  6. juventinuaccanitu
     
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    RANIERI, FRECCIATA A MOURINHO: "BASTA CON LE POLEMICHE"
    Il tecnico bianconero ha punzecchiato il suo collega interista dopo le lamentele del portoghese sui rigori negati

    CATANIA - L'effetto Mourinho non è tardato ad arrivare. Le proteste del tecnico dell'Inter dopo la gara di ieri contro il Lecce per il rigore negato ad Ibrahimovic (che si è beccato anche un giallo per simulazione) hanno destato scalpore per l'effetto mediatico che l'allenatore lusitano ha voluto fornire di fronte alle telecamere. Le accuse rivolte a Sky per non aver analizzato a sufficienza i rigori negati contro il Torino ("E' strano che durante tutta la settimana non si è parlato dei torti subiti dall'Inter contro i granata, anche il rigore su Ibra contro il Lecce non deve essere dimenticato. Non posso dire che l'arbitro ha avuto paura perchè sono stato squalificato per questo, ma ripeto che è tutto strano", le parole di Mou) hanno fatto il giro d'Italia e, presumibilmente, il giro degli allenatori. Così, dopo che a Sky Calcio Show la conduttrice Ilaria D'Amico ha dato per "netto da giustificare un rigore" l'intervento col braccio di Marchionni nella gara contro il Catania, Claudio Ranieri, tecnico della Juventus, pur ammettendo il fallo, è andato oltre il semplice giudizio dell'azione: "L'arbitro può dare il rigore, ma forse non l'ha visto. Era impallato da un giocatore. Intervento volontario? Non lo so ma non credo, perchè forse Marchionni cercava la coordinazione. Ma ha aperto troppo il braccio, è vero. Era rigore, ma dalla panchina non l'avevo visto. Ma è inutile venire qui e recriminare. Bisogna accettare sempre e serenamente quello che dice l'arbitro, perchè episodi contro o a favore ci sono tutte le domeniche. Situazioni dubbie ci sono sempre. Non facciamo, però, il bene del calcio se tutte le volte stiamo a sottolineare gli episodi. Dobbiamo dare per scontata la buona fede nelle decisioni arbitrali, anche a noi è successo di subire degli episodi e non sono venuto a lamentarmi". Poi ecco l'analisi sul momento Juve: "Cercavo di ritrovare la squadra, nelle ultime partite avevamo perso la quadratura consueta che ci aveva permesso di fare bene. Oggi abbiamo fatto una buona partita, in 10 contro 11 contro un Catania che non si è mai arreso. L'espulsione di Iaquinta? Il secondo cartellino ci sta tutto, non vanno prese le ammonizioni per esultare dopo un gol. Non serve fare gol per poi lasciarci in dieci. Si è scusato e deve cercare di rimanere più sereno. Poulsen? Sta recuperando, aveva già fatto bene contro il Napoli in Coppa Italia. Ho voluto dare dei minuti anche a Tiago, che ha fatto un'ottima partita. Con l'uscita di scena di Zanetti adesso abbiamo 4 centrocampisti. Ad Amauri bisogna fare un monumento per come ha tenuto la partita viva fino all'ultimo. Il problema della Juventus sono i gol subiti troppo generosamente e la compattezza di squadra che a volte è mancata. Poi i gol, prima o poi, li faremo".



    Bravo Mister,tiriamo fuori le palle e zittiamo tutti i rosiconi!!!
     
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  7. juventinuaccanitu
     
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    Amauri: «Che bello vincere in dieci»
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    Camoranesi felice: «Sette punti dall'Inter? Si possono recuperare»

    TORINO, 8 febbraio - Vincere in dieci è ancora più bello. Soprattutto se questi tre punti conquistati su un campo ostico come quello del Massimino riportano la Juve all'inseguimento solitario della capolista Inter. «Che grande successo!», ha esclamato Amauri al termine del match. La vittoria porta anche la firma di Iaquinta: «Che cosa ho detto al mio amico Vincenzo? Gli ho tirato le orecchie, ci ha lasciati soli... Ma alla fine è andata bene ed è una grande soddisfazione. Non ho segnato, è vero, ma una partita così ti dà più gioia di un gol... E' stata sofferenza allo stato puro...».

    CAMORANESI - Felice anche Mauro German Camoranesi: «Sono contento perché mi mancava il campo, mi mancavano certe sensazioni. Sono soddisfatto anche perché nonostante la mia scarsa condizione, siamo riusciti a vincere. Non mi aspettavo di giocare. Il gol di Poulsen ha un'importanza fondamentale: ne parlavamo in panchina, il pareggio non sarebbe servito a nulla. Così invece restiamo a meno sette dall'Inter e possiamo continuare a lottare. La Nazionale? Sono felice della convocazione che credevo non arrivasse. Non sono al meglio, ma se anche dovessi andare in tribuna sarò felice. Italia-Brasile non è una partita che si gioca tutti i giorni. Sarà fantastico».



    Effetto Lippi: la Juve non molla mai
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    FORSE IL CAMPIONATO non si è completamente riaperto, di sicuro non è stato scritto l’epitaffio ieri pomeriggio, quando molte congiunture (la vittoria dell’Inter e la frenata del Milan sabato, più il sospetto di bolliture latenti) lo lasciavano supporre. Nulla è deciso, tutto potrà ancora succedere, il girone di ritorno è appena cominciato, in alto i cuori che magari ci si divertirà. Per l’ennesima volta e contro qualsiasi legge biologica, a tenere viva la lotta per lo scudetto è la Juventus, tornata seconda a meno sette, distacco consistente ma accettabile con lo scontro diretto in casa. ACatania la davano per morta, complici le due sconfitte di fila con Udinese e Cagliari, l’umore vagamente depresso, l’infermeria piena, gli straordinari di Coppa Italia con il Napoli, 120 minuti di pura morbidezza.

    Invece è resuscitata dalle proprie ceneri, capovolgendo persino la logica dei rapporti numerici che per 80’ l’hanno costretta a giocare in 10 contro 11. Bravo, istintivo e scellerato, Iaquinta: è stato spellato vivo dai dirigenti per la sua genuina fesseria, immaginiamo che dovrà passare pure alla cassa. Però, come Camoranesi, può consolarsi in Nazionale, perché Lippi non dimentica chi è sepolto sotto una tonnellata di naftalina ma all’anagrafe del pallone passa per essere figlio suo. Non pensiamo che quelle convocazioni all’apparenza paradossali abbiano influenzato le scelte di Ranieri, però magari lo hanno spinto a riflettere. E hanno spinto i diretti interessati a metterci la faccia. Iaquinta ha segnato un gol prima di pestare la buccia di banana e Camoranesi è stato geniale per un’oretta. Alla pari di Tiago. Tanto per capirci, l’ultima volta che l’argentino e il portoghese erano scesi in campo Barack Obama non si era ancora insediato alla Casa Bianca. Febbraio è il mese dei miracoli o c’è altro?

    Ieri non ha partecipato alla festa Del Piero e nell’escluderlo l’allenatore si è assunto una bella dose di responsabilità: di questo gli va dato atto, perché prevenzione e ottusità non abitano qui. Anche senza il capitano, la squadra di Catania è stata compatta, orgogliosa, smaniosa, fortunata, aiutata dalla caparbietà di Sissoko, dalla geometricità di Tiago, dalla forza disumana di Amauri. In tre, più altri sette non hanno lasciato scappare l’Inter e tenuto in vita un sogno. Jean Claude Blanc viene dalla Francia e conosce la Juventus solo da due anni e mezzo, eppure ha capito che questa società possiede un codice genetico diverso, unico e inimitabile. Quando vince, per cosa le capita se perde e perché comunque non molla mai.



    Legrottaglie: «Possiamo riprendere l'Inter»
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    Il difensore: «Scontro con Morimoto? Si gettava troppo spesso a terra»
    MILANO, 8 febbraio - Una vittoria in zona Cesarini per tornare ad essere l'anti-Juve. Un gol di Poulsen all'ultimo assalto per superare ogni paura e ributtarsi anima e corpo all'inseguimento della capolista con una nuova iniezione di fiducia. Nicola Legrottaglie ha parlato ai microfoni Sky, nel post partita di Catania-Juventus: «Ci abbiamo creduto fino alla fine. Avevo detto ad Amauri che avremmo fatto gol perché su palla inattiva potevamo essere pericolosi. E così è stato. E’ stata una grande vittoria dopo due sconfitte e un periodo in cui le cose non giravano bene. Volevamo rifarci».

    «INTER, TI RIPRENDIAMO» - Una vittoria ottenuta con un uomo in meno: «Il fatto di giocare in dieci ci ha condizionato ma siamo stati bravi a vincere, che è poi quello che conta. Questo ci darà la forza per riprenderci. E’ chiaro che non è gratificante vedere l’Inter che vince così facilmente quando noi invece facciamo fatica ad ottenere il risultato. Abbiamo sette punti in meno, io ci credo perché mancano ancora tante partite».

    NERVOSISMO IN CAMPO - Durante il match c'è stato un attimo di nervosismo quando Legrottaglie ha sollevato di peso Morimoto dopo che il giapponese si era lasciato cadere in area di rigore... «Era solo per dirgli di giocare perché non era la prima volta che cadeva in area. C’è qualcuno che l’ha difeso e se l’è presa con me perché l’ho tirato su di peso. Io gli ho detto piuttosto di suggerirgli di non buttarsi per terra».

    RITORNO ALLE ORIGINI - Il Legrottaglie di oggi sembra essere tornato quello del Chievo: «Prima avevo perso l’umiltà e un equilibrio che oggi ho ritrovato grazie alla mia fede e grazie a Gesù Cristo. Questo mi ha equilibrato come persona, che è la cosa più importante. Ringrazio Dio per questo e cerco di dare sempre il massimo».
     
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  8. juventinuaccanitu
     
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    Amauri ostaggio bianconero

    Per la stampa brasiliana sarebbe solo colpa della Juventus se l'attaccante ex Palermo non risponderà alla convocazione di Dunga
    RIO DE JANEIRO (Brasile) -Amauri vorrebbe rispondere alla convocazione della Selecao, ma tra l'attaccante ex Palermo e la nazionale verdeoro ci sarebbe la Juventus. Queste le parole dell'attaccante bianconero riportate dalla stampa brasiliana: "La mia preferenza va alla Selecao, ma sono costretto a rispettare le decisioni della Juve" . Quindi, sempre secondo indiscrezioni brasiliane, Amauri incontrerebbe la dirigenza torinese per poter ricevere l'autorizzazione per rispondere alla convocazione diramata da Dunga. Vedremo sella società bianconera cambierà posizione dopo che Cobolli Gigli era stato chiarissimo, sabato: "Non è arrivato nulla e se arrivasse la richiesta di Dunga sarebbe comunque fuori tempo utile. Non l'accetteremo. Abbiamo informato il giocatore che ne ha preso atto. La responsabilità è nostra. Ci dobbiamo concentrare sulle prossime tappe della Juve e vogliamo che resti con noi".



    Scusate,chi mi spiega sta cosa??,uno vuole andare in Nazionale e non va perché la società non vuole????
     
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  9. G-Mellow
     
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    anche rafinha e messi non li volevano mandare alle olimpiadi i club,ma poi la fifa ce li mandò comunque..
     
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  10. juventinuaccanitu
     
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    Io al suo posto se volevo andare andavo
     
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  11. Sergio Conceicao
     
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    rischiano solo di creare crepe nel rapporto con amauri, x me n è giusto. x le amichevoli se non sbaglio possono non dare il giocatore, ma nelle partite di qualificazione non possono bloccarlo.
     
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  12. juventinuaccanitu
     
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    Infatti,se uno vuole andare che vada pure...
     
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  13. juventinuaccanitu
     
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    Sissoko e Marchisio in dubbio. Se non recuperano, con la Samp spazio alla coppia inedita

    TORINO, 11 febbraio - Dall’abbondanza all’emergenza. Da quattro centrali di centrocampo a disposizione nella sfida contro il Cagliari alla penuria con cui potrebbe ritrovarsi in vista della partita di domenica all’Olimpico contro la Sampdoria. Non c’è pace per Claudio Ranieri che confida nella veloce guarigione di Momo Sissoko e di Claudio Marchisio per avere alternative in quel ruolo, altrimenti sarà costretto a puntare tutto sulla coppia Tiago- Poulsen, che riavrà a Vinovo soltanto giovedì pomeriggio, il giorno dopo le amichevoli internazionali che li vede impegnati contro Finlandia e Grecia.

    COPPIA INEDITA - I due stanno vivendo un momento “di grazia”: il danese ha appena segnato il suo primo gol con la maglia bianconera, una prodezza da tre punti a Catania che ha permesso alla squadra di restare sulla scia della capolista Inter, il portoghese è rientrato proprio in Sicilia dopo il lungo stop per la distorsione al ginocchio, prolungato anche dall’attacco influenzale, e ha risfoderato le sue caratteristiche migliori, quelle già messe in mostra prima dell’infortunio: recupero di una quantità industriale di palloni, costruzione del gioco, velocità nell’impostare la manovra. Anche da un punto di vista tecnico-tattico i due si compensano: Poulsen mette in mostra i muscoli, Tiago la classe e la fantasia. L’unica incertezza riguarda l’affiatamento: i due centrocampisti hanno giocato insieme appena sette minuti nella gara d’andata contro il Catania poi si sono avvicendati in infermeria e non hanno mai avuto l’occasione di essere schierati fianco a fianco. Una pecca che potrebbero colmare proprio domenica.
     
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  14. juventinuaccanitu
     
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    Ranieri deve ricominciare da capo:, "Avevo studiato il Chelsea, ma ora..."
    L'esonero di Scolari non ha certo lasciato indifferente l'ambiente Juventus.

    Il Chelsea, prossimo avversario del club bianconero in Champions League, cambiando allenatore è diventato una variabile ancor meno prevedibile per Ranieri, come lo stesso tecnico ha confermato: "Conoscevo il Chelsea a memoria - ha detto - Adesso il nuovo allenatore, chiunque sia, imposterà un lavoro differente. Avrei preferito che cambiassero tecnico dopo essere stati eliminati da noi", ha concluso scherzando Ranieri.

    Certo è che adesso chiunque assumerà la guida tecnica dei "blues" non adotterà lo stesso sistema di gioco di "Felipao" , vanificando così il lavoro di studio compiuto da Ranieri il quale, stasera intanto, potrà ammirare la sfida tra i suoi due gioiellini, Giovinco ed Ekdal, impegnati nell'amichevole tra Italia e Svezia Under 21 a Trieste.

     
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  15. liomessi
     
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    David Trezeguet è pronto. Dopo aver riassaggiato il campo, l'attaccante della Juventus vuole riassaporare la gioia del gol: "Sto bene - ha detto a Juve Channel - sono in grado di giocare dall'inizio e spero di tornare a segnare". Il francese vuole essere decisivo nel finale di stagione: "Abbiamo obiettivi importanti, come il campionato, la Coppa Italia e la Champions League, che è il mio sogno perchè è l'unico trofeo che ancora mi manca".

    Domenica pomeriggio il centravanti potrebbe affiancare Del Piero dall'inizio nella gara che opporrà i bianconeri alla Sampdoria: "Si tratta di una partita difficile, perchè già all'andata loro ci avevano messo in difficoltà, facendoci perdere due punti importanti. I blucerchiati - ha continuato Trezeguet - oltre ad avere un gruppo compatto, hanno un giocatore come Cassano che può fare la differenza. Noi però dobbiamo vincere, sperando di avvicinarci all'Inter che sarà impegnata nel derby. Per il francese, insomma, "la Juventus può dire la sua in chiave scudetto".

    Trezeguet ha poi avallato il possibile arrivo in bianconero di un suo connazionale: "Per il dopo Nedved la dirigenza sa che deve acquistare un calciatore di altissimo livello. Ribery? E' molto forte, sicuramente sarebbe un ottimo rinforzo".

    Edited by M.Cardacio - 12/2/2009, 18:32
     
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