TOPIC SULL'ALLENATORE

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  1. fenikottero
     
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    Gandini: "Ancelotti al Chelsea? Magari a giugno" Umberto Gandini, direttore organizzativo del Milan, ha dichiarato che Carlo Ancelotti potrebbe essere tentato di passare al Chelsea a giugno. "Non posso ovviamente parlare al posto di Carlo ma non penso che lui in questo momento possa essere interessato ad un trasferimento al Chelsea - ha dichiarato Gandini durante un incontro dei principali club europei a Ginevra - Però se il posto di manager del Chelsea fosse libero a giugno, allora potrebbe pensarci: già la scorsa estate aveva avuto contatti con i Blues".
    alice.sport.it

    forse e' arrivato il momento di salutare Mister in bocca al lupo.
     
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  2. havana82
     
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    Da qui a Giugno, sai quante se ne diranno........

    Mi spiace per Carletto, ma io sto dalla parte di quelli che si sono stufati...
     
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  3. M.Cardacio
     
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    Secondo me il Chelsea torna una pista calda visto che ancora Mancini non è stato contattato. In secondo posto direi la Costa d'Avorio per i suoi riferimenti all'Africa e anche magari il fascino di guidare una outsider (è sempre un'Africana, non a caso) in un Mondiale che si disputa in Africa. Remota la Roma che comunque è vincolata dal doppio filo con Spalletti. In ogni caso, a mio avviso se finisse alla Roma non è detto che Spalletti vada al Milan, perchè Spalletti al Milan dovrebbe dare una inevitabile lista della spesa e non penso che dopo 10 acquisti della passata stagione (pardon, 8, 2 in prestito) + Thiago Silva e Mattioni + un eventuale Caso Beckham, il Milan questa estate si ritrovi a comprare altri 6/7 giocatori
     
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  4. pirlo81
     
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    sarebbe....sarebbe.....nn fantastico.....ma F-A-N-T-A-S-T-I-C-O!!

     
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  5. M.Cardacio
     
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    Se Ancelotti partisse? Ecco i nomi dei possibili sostituti

    Che sia al termine di questa stagione o alla scadenza del suo contratto, nel 2010, il dopo-Ancelotti in casa rossonera ha già un nome, quello di Leonardo, attuale direttore delle operazioni dell'area tecnica. E' lo scenario che, al momento, ha più probabilità di realizzarsi, anche se non possono essere escluse alternative e quindi, un altro allenatore su tutti, ossia Frank Rijkaard, ex-tecnico del Barcellona, fermo dallo scorso giugno. Entrambi, peraltro, corrispondono perfettamente all'identikit stilato più di una volta da Adriano Galliani: «A guidare il Milan sarà sempre un ex-giocatore rossonero o un grandissimo allenatore di livello mondiale».

    Leonardo è entrato direttamente al primo posto nella classifica dei possibili successori di Ancelotti lo scorso dicembre, quando lanciò direttamente la sua candidatura: «E' ancora presto per parlarne, ma nei miei progetti c'è quello di diventare allenatore e, in futuro, mi piacerebbe guidare il Milan o il Brasile». E sono piani seri quelli del brasiliano, che non a caso sta per prendere il patentino da allenatore di prima categoria a Coverciano. La sua sarebbe la scelta della continuità, visto che conosce perfettamente, anzi si può dire che ne sia parte integrante, i meccanismi attraverso cui funziona il club rossonero. Come Ancelotti è considerato un allenatore aziendalista, Leonardo lo sarebbe addirittura di più, avendo partecipato direttamente alle scelte prese dai vertici milanisti negli ultimi anni e ben sapendo quali siano gli obblighi e le necessità a cui far fronte.
     
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  6. Maxx8822
     
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    Penso che il Milan opterà x una soluzione interna : Leonardo. Rijkaard nn credo...
     
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  7. M.Cardacio
     
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    Io non sarei così euforico di Leonardo allenatore, perchè Leonardo a mio avviso deve prendere il totale posto di Braida e avere ancora più potere in mercato. E' un gran DS e non vorrei lo bruciassimo ad allenare quando è così difficile trovare DS bravi come invece si è dimostrato il nostro Leo
     
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  8. Maxx8822
     
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    sì ma lui vuole allenare. Credo possa essere il nostro Guardiola. Esperienza nn gli manca.
     
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  9. M.Cardacio
     
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    L'importante è che quando diventa allenatore lo taglian fuori sul mercato, perchè altrimenti non conta nulla... da un certo punto di vista, Leonardo potrebbe essere il prima manager in Italia, e manager intendo come viene definito l'allenatore in Inghilterra, ovvero manager, e non coach (o trainer)...
     
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  10. havana82
     
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    La tua intuizione Cardacio di un Leonardo manager mi piace molto! Sarebbe un passo avanti anche per la nostra serie A
     
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  11. M.Cardacio
     
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    Se vogliamo stare al passo coi tempi è prima o poi inevitabile... in Inghilterra sono tutti manager da anni e in Spagna alcuni lo sono già e altri diventando... Guardiola ad esempio ha fatto il mercato sia in entrata che in uscita con la sola esclusione di Hleb (e infatti non gioca)
     
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  12. fenikottero
     
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    E si signori sarebbe ora di finirla con di vedere il nostro milan fare un golletto striminzito e poi vedere 10 uomini davanti alla porta. Sarebbe ora di vedere 2 punte vere in campo. Sarebbe ora di vedere una squadra che pressa l'avversario in possessi di palla e non che subisce il pressing e basta.



    leggevo il Blog di Paul dove dice che nel calcio il tempo e' tutto??? Noi siamo troppo spesso fuori tempo
     
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  13. havana82
     
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    Come vorrei veder giocare sempre il Milan come contro il Manchester nella semifinale di Champions... utopie, miraggi, sogni.... e va beh, direte che sono uno che non si accontenta, però vedo una squadra che non è più stimolata a sufficenza da Ancelotti. Gli voglio un mondo di bene, però dico che anche se dovessimo vincere lo scudetto (la matematica non ci condanna), l'allenatore va cambiato lo stesso. I panni dopo un po che si lavano, sbiadiscono.......
     
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  14. M.Cardacio
     
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    ANCELOTTI SI CONFESSA A 360°

    E' un Carlo Ancelotti a 360° quello che si confessa dalle pagine de La Stampa a pochi giorni dal derby. Dal futuro di Beckham: "Per lui si possono fare sacrifici", alla risposta a Galliani: "Ci manca una punta di peso per questo soffriamo le difese chiuse", passando per il suo di futuro:"Ad Abramovich dirò ancora di no" e commentando il Mourinho pensiero: "Non si critica la squadra in pubblico".

    L'allenatore del Milan esce allo scoperto e risponde a tono un po' a tutti e a tutto. Innanzitutto all'arrabbiatura dell'ad rossonero Adriano Galliani che parla di sprechi contro le "piccole": "Il Milan ha problemi in determinate partite quando trova squadre con certe caratteristiche. Noi non abbiamo giocatori di peso davanti e contro le difese chiuse andiamo in difficoltà". Insomma nessun alibi. Il tecnico rossonero sa bene qual è il problema del Milan e lo svela senza troppi giri di parole.

    Poi c'è l'affaire Beckham sul quale anche qui Carletto dimostra di avere le idee chiare: "Per uno così si possono fare sacrifici, perché è un giocatore importante per la squadra".
    Poi sul piatto in questo momento c'è anche il suo futuro. Si parla di numerose pretendenti, ma lui sembra voler restare dov'è: "Concretamente l'unico club che si è fatto avanti è il Chelsea. In estate ho incontrato Abramovich ma non volevo andare via dal Milan. La stessa cosa succede adesso, non penso ad andarmene".
    Poi il derby di domenica che vede Kakà sempre più verso il forfait, anche se Ancelotti non sembra troppo preoccupato per l'assenza del brasiliano: "Si lo salterà, ma noi possimao ripetere il risultato dell'andata".

    Infine Mourinho. Dopo aver speso parole di elogio per la sua schiettezza, il tecnico rossonero gli lancia un rimprovero:"Criticare i giocatoriin pubblico è sbagliato. E' un atteggiamento che nuoce all'armonia. Ci sono rimproveri che vanno fatti individualmente, altri a livello di squadra, ma mai in pubblico".
     
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  15. M.Cardacio
     
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    VISTA DALLA CURVA: PERCHE' TENERE ANCELOTTI

    La settimana di vigilia di un derby che può essere decisivo per le sorti di un'intera stagione dovrebbe essere un momento in cui tutto un ambiente si compatta e rema unito nella stessa direzione; parlo di società, staff tecnico e giocatori, ma al gruppo unisco anche la tifoseria, che in partite come questa è più che mai il dodicesimo uomo in campo; in questi giorni, invece, l'ambiente rossonero non sta certo dando prova di compattezza e unità d'intenti, visto che si moltiplicano voci e indiscrezioni sul futuro e cominciano le attribuzioni delle colpe prima ancora che le colpe siano commesse; ci sta che i media tentino di creare polemiche e di arroventare una vigilia già di per sè bollente parlando di cose che poco hanno a che fare con la partita in sè, ma sarebbe giusto lasciare tranquilla la squadra e, soprattutto, il suo tecnico Ancelotti che ha il delicato compito di scegliere tattica, moduli, schemi e uomini per una partita decisiva e, invece, deve suo malgrado essere coinvolto in discorsi che riguardano il suo futuro lontano da Milano, perchè secondo molti solo vincendo lo scudetto potrebbe continuare la sua avventura al Milan, alla caccia del record di panchine rossonere.

    Al tecnico vengono attribuite varie colpe da più parti: l'amministratore delegato nonchè vicepresidente Galliani gli rimprovera la mancanza di determinazione e di risultati contro le piccole, dimenticandosi del piccolo ma non trascurabile dettaglio che a questa squadra in questo momento manca un centravanti capace di scardinare le difese avversarie chiuse e arroccate, soprattutto ora che, grazie a Beckham, spiovono decine di cross in area; il presidente Berlusconi mostra segni di insofferenza, probabilmente per il mancato utilizzo del suo "pupillo" nonchè "figliol prodigo" Shevchenko e per lo scarso impiego negli ultimi tempi del suo "pallino" Ronaldinho, facendo finta di non sapere che Ancelotti non ha mai gradito l'acquisto di entrambi e suo malgrado si è ritrovato a gestire una rosa di attaccanti che lui avrebbe allestito diversamente; i tifosi lo accusano di gioco sparagnino, macchinoso, ripetitivo e non "da Milan", dell'incapacità di valorizzare i giovani, della paura di fare scelte rischiose, della gestione sbagliata in passato di giocatori come Gilardino e Gourcuff, deludenti e poco impiegati al Milan, rifioriti appena hanno cambiato squadra, ma dimenticano forse troppo in fretta che questa squadra ha lacune vistose nella rosa e che non è un mistero per nessuno che al Milan il mercato lo fa la società, il tecnico non ha voce in capitolo ed è tenuto ad allenare ciò che gli viene messo a disposizione senza lamentarsi.

    Si può rimproverare ad un allenatore che il gioco è lento, macchinoso e poco produttivo quando si è praticamente costretti dall'opinione pubblica a schierare il famoso Ka-Pa-Ro, ovvero tre attaccanti che tendenzialmente prediligono tutti lo stesso movimento in campo, cioè defilarsi a sinistra, convergere verso il centro e da lì tentare la conclusione in porta, senza poter impiegare un centravanti degno di questo nome? Onestà direbbe di no e l'ultima conferma in ordine di tempo viene proprio dalla partita di sabato contro la Reggina, in cui Pato ha fatto la cosa più bella della sua prestazione (l'azione in velocità con cui si è procurato il rigore) pochi minuti dopo che Ronaldinho era uscito, liberandogli finalmente il corridoio sulla sinsitra ed evitandogli di "pestargli i piedi"; con questo non voglio criticare nessuno dei componenti del tanto celebrato trio: Pato, Ronaldinho e Kakà sono giocatori fenomenali, ma hanno caratteristiche simili e, soprattutto, nessuno di loro è una prima punta nel vero senso della parola. E che dire di quel Beckham che scodella precisi e preziosi cross per nessuno? Serviva un centravanti per sostituire eventualmente Borriello in caso di infortuni e squalifiche e questo centravanti non c'è ma, soprattutto, lo "Spice boy" ha colmato una lacuna annosa nella rosa del Milan, ma non certo per merito di chi si interessa di mercato, visto che si è praticamente presentato da solo a Milanello chiedendo di poter allenarsi per due mesi. Personalmente mi inquieta il fatto che il rinforzo più importante e azzeccato di questa stagione non sia un vero e proprio acquisto e penso che evidentemente le colpe non sono tutte di Ancelotti che aveva richiesto in estate alcuni giocatori (Adebayor, Eto'o, Drogba e qualche difensore) e si è ritrovato a gestire altri che non aveva richiesto, con l'ulteriore beffa che ora un difensore forte è stato preso (Thiago Silva) ma non può giocare, proprio per le scelte sbagliate in estate (il crepuscolare Shevchenko e l'oggetto misterioso Viudez che hanno occupato i due posti da extracomunitari). Per quanto riguarda la mancata valorizzazione dei giovani o di giocatori come Gilardino e Gourcuff, anche in questo caso le responsabilità vanno per lo meno condivise con altri, perchè come si può razionalmente pensare che un allenatore punti su Gourcuff quando in rosa ci sono già giocatori come Seedorf e Kakà e viene acquistato pure Ronaldinho, oppure come si fa ad insistere su un attaccante come Gilardino costantemente fischiato e preso di mira dai tifosi a San Siro al primo errore, quando invece ora errori simili, commessi ad esempio da Ronaldinho, vengono addirittura applauditi?

    Ancelotti ha indubbiamente le sue colpe (vedi le sostituzioni sciagurate nella partita contro il Genoa, tanto per fare un esempio), ma gli vengono rimproverati anche errori non suoi e proprio dalle persone che tali errori hanno commesso; in pratica il suo più grande difetto è di essere stato (e di essere ancora) troppo aziendalista, dichiarandosi sempre in perfetta sintonia con la società anche quando avrebbe voluto o vorrebbe gridare ai quattro venti che non ne può più di non essere mai ascoltato; in questa stagione si è un po' ribellato (con i fatti, mai a parole) e lo dimostra la gestione di giocatori come Shevchenko e Ronaldinho e forse gli attriti con la società di cui si parla in questi giorni nascono proprio da queste sue scelte, ma personalmente ci penserei bene prima di sostituire un allenatore che ha vinto molto e ha tanti meriti in ogni successo conseguito in questi anni: pensate alla Champions vinta nel 2003 facendo coesistere quattro fantasisti come Pirlo (reinventato regista arretrato), Seedorf (spostato sulla fascia), Rivaldo e Rui Costa (alternati ma comunque preziosi), oppure alla Champions del 2007 conquistata fra mille difficoltà, gestendo al meglio e motivando un gruppo che in autunno non stava in piedi e a primavera volava. Ora per l'ennesima volta questo allenatore viene messo in discussione e proprio alla vigilia di un derby, ma lui ha le spalle larghe, un'immensa esperienza e, in fondo, ormai ci è abituato, fin da quel mitico ed irripetibile doppio derby di semifinale di Champions League che doveva essere già allora il capolinea della sua avventura in rossonero e, invece, si è trasformato nel punto di partenza per tanti indimenticabili trionfi. Il suo sogno è diventare l'allenatore più longevo sulla panchina del Milan e il suo contratto scade nel 2010, quando tale traguardo sarà raggiunto e, con tutta probabilità, davvero la sua storia rossonera si concluderà; Carletto merita questa soddisfazione e, soprattutto, merita rispetto e riconoscenza per tutto quello che ha fatto per il Milan e mi sembra ingiusto e masochistico metterlo in discussione proprio nella settimana più importante della stagione e minacciarlo di cacciata se non conquisterà uno scudetto che proprio il derby che ci apprestiamo a vivere potrebbe rimettere in gioco in caso di vittoria. Domenica ci sarà un appuntamento decisivo per il campionato: presentiamoci uniti e compatti, lottiamo insieme come abbiamo sempre fatto...per processi e condanne ci sarà tempo da lunedì, ma tutti speriamo che non ce ne sia bisogno! (Davide Bin)
     
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173 replies since 10/2/2009, 17:59   1118 views
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