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Nuove uscite nel mondo delle quattro ruote

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  1. Kosè
     
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    Porsche Panamera. L'attesa berlina/coupè marchiata Porsche sta per arrivare: il debutto ufficiale ha avuto luogo presso il Saline del'Auto di Shanghai 2009, manifestazione che sta diventando più importante di anno in anno. I prezzi per il mercato italiano parlano di 96.500 euro con il cambio manuale e 98.085 con il nuovo PDK, il cambio a doppia frizione che di recente ha debuttato su 911, Cayman e Boxster. La Panamera 4S, invece, sarà disponibile solo con il PDK e il listino parte da 104.00 euro. La Panamera Turbo, invece, equipaggiata con il propulsore più performante, parte da 137.500 euro.

    I motori saranno un V6 aspirato da circa 300 cavalli e due V8, uno aspirato e uno biturbo da 400 e 500 cavalli ma solo questi ultimi due saranno disponibili al lancio. Trazione posteriore o integrale con Porsche Traction Management (PTM), cambio manuale a 6 marce o l'apprezzatissimo PDK a 7 rapporti. La Panamera sarà anche ibrida, e non stiamo parlando di speculazioni poco fondate bensè di un ufficialissimo comunicato stampa. L'ammiraglia tedesca sfrutterà la base tecnologica del SUV Cayenne Hybrid, al fine di ottenere consumi prossimi ai 9 litri per 100 chilometri. Che rimangono, in soldoni, poco più di 11 km/litro: da rizzare i capelli se pensiamo ad un'utilitaria media, da primato per una granturismo potente, veloce e pesante. La Panamera ibrida dovrebbe sposare il 3 litri benzina con una moderna unità elettrica.

    Arriverà a settembreL'indiscutibile successo di Maserati Quattroporte, per non parlare di Ferrari 612 Scaglietti e delle meno sportive ma comunque esclusive tedesche BMW Serie 7 e Mercedes CLS, devono aver dato una bella spinta sull'acceleratore di questo progetto che verrà presentato a Shangai in aprile e sarà sulle nostre strade entro la fine dell'estate. Le prospettive parlano di 20.000 unità annue che usciranno dallo stabilimento Porsche di Leipzig, già "culla" del SUV Cayenne e della sportivissima Carrera GT. La Casa tedesca ha intenzione di creare una struttura completamente nuova per la produzione della Panamera, smentendo quindi le voci di una possibile collaborazione con qualche altro costruttore per limitare i costi, come peraltro già avvenuto con Volkswagen nella realizzazione del pianale di Cayenne e Touareg. Dal punto di vista stilistico Porsche Panamera si rifà alle curve morbide dell'eterna 911, soprattutto per quanto riguarda il frontale. Ciò non le impedisce di raggiungere la ragguardevole lunghezza di 4.90 metri con un interasse tra la ruota anteriore e posteriore pari a circa 2.90 metri, a conferma della buona abitabilità anche per quattro adulti, garantita oltretutto dall'altezza fissata ad 1.45 m. I gruppi ottici anteriori riprendono invece lo stile della "vecchia" 911-996, tanto criticati dai puristi della casa tedesca prima dell'adozione, con la nuova 997, dei tradizionali fari circolari. Al posteriore ritroviamo dei proiettori allungati che seguono il profilo sagomato del portellone e si estendono fino a lambire i larghi passaruota.

    porsche shanghai 2009 12Il sistema della Panamera ibrida prevede batterie posizionate nel vano bagagli, un motore elettrico (con frizione indipendente) posizionato tra propulsore a benzina e trasmissione, ed un sofisticato sistema di gestione elettronica. Tale "cervello" è in grado di far lavorare indipendentemente il solo motore elettrico, l'unità a benzina o le due propulsioni combinate, in relazione alle condizioni di guida. In tal modo, si passa dalla modalità elettrica "emissioni zero" alle classiche prestazioni sportive Porsche, che non devono assolutamente mancare.

    Punta di diamanteLe parole del Dr. Wendelin Wiedeking, presidente di Porsche AG, lasciano intendere la grande fiducia riposta nel progetto Panamera: "Abbiamo impiegato molto tempo per prendere questa decisione. Ma ora siamo sicuri di una cosa: la Panamera è l'auto giusta per Porsche, e possiede il tipico DNA di una genuina Sport Car. In termini di performance, design e comportamento dinamico rispecchia gli elevati standard Porsche".

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  2. Kosè
     
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    "Dal punto di vista industriale e ingegneristico, è matrimonio perfetto: mi auguro di completare l'operazione entro la fine di maggio ".
    Fiat punta forte anche sul Opel. Dopo l’accordo con Chrysler, Sergio Marchionne, l’amministratore delegato del Gruppo torinese, è volato in Germania per cercare un’intesa con Opel: "Dal punto di vista industriale e ingegneristico, è matrimonio perfetto – ha detto Marchionne – auspico di portare a termine l'operazione entro la fine di maggio e quotare le azioni della nuova società, provvisoriamente chiamata Fiat/Opel, entro la fine dell'estate".
    Il numero uno di Fai oggi è a Berlino per presentare il piano: la nuova società avrebbe un fatturato di circa 80 miliardi di euro e vendite stimate per 6-7 milioni di auto all'anno, divenendo così la seconda Casa al mondo dopo Toyota.
    L’ipotesi sarebbe lo spin-off in una società quotata che ne unisca le attività con quelle di General Motors Europe. In pratica, una società in cui confluiscono da un lato Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Fiat Professional, Abarth e, ora, anche Chrysler; e dall'altro Opel
     
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  3. Kosè
     
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    NUOVA BMW Z4 E X6 M

    La nuova Bmw Z4 è un modello cruciale nella gamma BMW, in quanto inaugura un nuovo trend stilistico più pulito e filante rispetto a quanto espresso nel corso dell' "era Bangle", in qualche modo già anticipato dalla Serie 7. I volumi, più seducenti che mai, enfatizzano lo schema proposto dalla prima Z4: cofano lunghissimo, abitacolo schiacciato verso il posteriore, parabrezza molto inclinato. Le dimensioni crescono, fino a una lunghezza di oltre quattro metri e venti. Il muso ricorda quello della BMW Serie 3, mentre la coda richiama la grossa coupè Serie 6. Il tetto rigido retrattile, vera novità di questa Z4 'atto secondo', si integra alla perfezione con il design della vettura, trasformandola in un'aggressiva coupè a due posti secchi. Molto belle le 'gobbe' sopra le teste di pilota e passeggero, ennesimo tocco retrò. In configurazione spider la Z4 non delude: il tetto scivola nel baule regalandoci una splendida roadster. Il volume posteriore non è troppo accentuato a causa dello spazio richiesto dal tetto. Dal punto di vista meccanico, la Z4 è una vettura del tutto inedita, concepita con unico scopo: garantire una guida sportiva e appagante ai privilegiati possessori. Sotto il cofano troviamo tre potenti motori a iniezione diretta di benzina; nella sua variante più sportiva, la nuova BMW Z4 viene alimentata dal primo motore sei cilindri in linea del mondo equipaggiato con Twin Turbo, iniezione diretta di benzina e basamento in alluminio. L’utilizzo di due turbocompressori che approvvigionano ognuno tre cilindri con dell’aria compressa determina una prontezza di risposta finora mai conosciuta nei motori turbo. Il picco di coppia di 400 Newtonmetri viene formato senza che sia percepibile alcun ritardo ed è richiamabile in un ampio campo di regime tra i 1.300 e i 5.000 giri/min. La potenza massima di 306 CV viene raggiunta a 5.800 giri/min. La BMW Z4 sDrive35i accelera da 0 a 100 km/h in solo 5,2 secondi (cambio automatico sportivo a sette rapporti con doppia frizione: 5,1 s). La progressione viene limitata elettronicamente a 250 km/h. Gli altri propulsori sono sempre 6 cilindri, relativi alle versioni Z4 sDrive 30i da 255 cavalli e la Z4 sDrive 23i da 210 cavalli. La più potente 35i potrà essere ordinata con il cambio a doppia frizione, mentre la 30i offirà in opzione un automatico tradizionale. La futura versione Motorsport potrebbe adottare il brutale V8 di quattro litri della M3, capace di 420 cavalli.

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    BMW X6 Spiata, attesa, controversa... in ogni caso, finalmente è quì, ed è al centro dell'attenzione. Ci riferiamo alla BMW X6 M, massima espressione della SUV Coupè bavarese. I puristi di casa BMW e gli appassionati del blasonato marchio Motorsport gridano al sacrilegio di fronte a questo mastodonte pesante ben oltre due tonnellate e spinto da un poderoso V8 di 4.4 litri che grazie ad iniezione diretta e trubo a doppio stadio di derivazione nautica sprigiona la bellezza di 555 cavalli. Siamo tutti d'accordo sul fatto che una BMW M3 o la neo-pensionata Z4 M rappresentino alla perfezione l'essenza dell'auto sportiva. Questa X6 M è ammantata però da un fascino particolare: assetto pesantemente ribassato, fianchi ipertrofici, estremamente muscolosi. Un fascione anteriore quantomai tormentato da prese d'aria grandi come voragini, una linea di scarico posteriore capace di trasmettere complessi d'inferiorità ad una Corvette anni '70. Tutto questo è BMW X6 M. Una vera sfida per la casa di Monaco, un passo ardito che spinge al massimo la contaminazione tra sport utility e vettura sportiva. Chi presagiva un flop commerciale per l'X6 standard si è dovuto ampiamente ricredere, e tutto lascia presagire che la nuova versione "M" diventerà oggetto del desiderio per calciatori, capitani d'azienda e VIP o presunti tali poco inclini al passare inosservati.

    Resta da dire che molti dei pregiudizi su questa vettura cadono una volta provata, almeno a livello di piacere di guida. L'X6 è una vera BMW, reattiva, agile come nessun'altra SUV e decisamente appagante. L'ottima trazione integrale xDrive trova nella SUV Coupè di Monaco una delle sue espressioni più alte, sfoggiando un'aderenza ai limiti del possibile e un assetto sostanzialmente neutro anche nelle manovre al limite. Probabilmente, queste sensazioni saranno riporoposte all'ennesima potenza dall'X6 M, forte oltre che di un motore straordinario, di profonde modifiche a freni, sospensioni e gestione elettronica della dinamica. Allo stesso modo, chi la giudica una vettura anacronistica, ingombrante ed inquinante (nonostante il raffinato sistema Efficent Dynamics) troverà in questa versione da 555 cavalli ulteriori punti per avvalorare la propria tesi. Polemiche a parte, una cosa è certa: non vediamo l'ora di

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  4. Kosè
     
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    È bastato cambiare il frontale e la coda della precedente A4, montando anche i nuovi turbodiesel, per far nascere un’ottima berlina. Dal prezzo vincente
    Basta uno sguardo per capire che dietro quel muso, dai tratti chiaramente spagnoli, si nasconde qualcosa di familiare. Un’occhiata ai fianchi, arrotondati e filanti, e ogni dubbio scompare: è proprio lei, l’Audi A4 uscita di scena nel 2007, aggiornata quanto basta, ma soprattutto equipaggiata con i nuovi turbodiesel common rail. In pratica è la migliore A4 della seconda generazione mai proposta sul mercato, disponibile però a prezzi scontati di un buon 30% rispetto al modello originario. Se qualcuno ha ancora dei dubbi sulle nobili origini della Seat Exeo può sedersi al volante per capire che non solo il look, ma anche “l’anima”, sono di chiara derivazione germanica. Il posto guida, la plancia e l’abitacolo sono praticamente gli stessi della “vecchia” A4, con tutti i pregi e i vantaggi che ne conseguono. Quando poi si accende il motore e si mettono alla prova caratteristiche tecniche, maneggevolezza, prestazioni e tenuta di strada, tutte le sensazioni vengono confermate.


    Sembra proprio di viaggiare su un’Audi, nel nostro caso la 2.0 TDI, equipaggiata con il 4 cilindri turbodiesel common rail di 2 litri da 170 cv, che si pone al vertice della gamma a gasolio: tocca i 229 km/h, passa da 0 a 100 km/h in 8”4 e percorre in media 17,2 km/litro. Queste prestazioni di tutto rilievo sono naturalmente accompagnate da un confort degno di un’Audi e da un comportamento stradale più che affidabile, grazie anche ai molteplici sistemi di controllo elettronico, ESP compreso, di serie su tutta la gamma. Del resto la dotazione è più che soddisfacente anche per la base”, la 1.6 Reference, dotata del 1600 a benzina da 102 cv e 190 km/h: costa 20.900 euro e monta di serie il climatizzatore bizona, l’impianto hi-fi con lettore MP3, gli alzacristalli e i retrovisori elettrici, i fendinebbia, sette airbag e il cambio manuale a 6 rapporti.

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    BUGATTI VEYRON
    La Bugatti Veyron 16.4 è una delle auto di serie più costose al mondo (1.100.000 euro tasse escluse per la versione "base"), ed è stata al lancio l'autovettura più veloce mai costruita, con una velocità massima di 408,47 km/h[1]. Ha mantenuto il primato fino al 13 settembre 2007, quando la SSC Ultimate Aero TT ha stabilito il nuovo record di 411 km/h.

    Viene costruita a mano nello stabilimento Bugatti di Molsheim in Francia, dove aveva sede l'azienda originaria fondata da Ettore Bugatti, e ha raggiunto la piena produzione nel settembre 2005 in serie limitata a 300 esemplari.

    Prende il nome dal pilota Pierre Veyron, che vinse la 24 ore di Le Mans nel 1939 correndo con una Bugatti.

    Il progetto di questo veicolo iniziò nel 1999 con la concept car EB 18/3 "Chiron". Mostrata al Tokyo Motor Show, era simile alla versione finale attualmente in produzione; una delle maggiori differenze era che la EB 18/3 usava un motore W18 con tre bancate di sei cilindri. La versione definitiva della Veyron è stata disegnata da Hartmut Warkuss, della Volkswagen, anziché Giorgetto Giugiaro che ne aveva curato i primi tre prototipi.

    La Volkswagen, proprietaria del marchio Bugatti, annunciò la produzione della Veyron nel 2001 al Salone dell'automobile di Ginevra. Fu annunciato che sarebbe stata la più veloce, potente e costosa auto della storia: le dichiarazioni promettevano oltre 400 km/h di velocità massima, 1001 cv di potenza e un prezzo tondo di 1 milione di euro.

    La progettazione continuò nel 2001 con la "concept avanzata" EB 16/4 Veyron, che sostituiva il motore W18 a 3 bancate della Chiron con uno W16 a 4 bancate, visto per la prima volta nel 1999 sulla concept car Bentley Hunaudières. Alla fine del 2001, Bugatti annunciò ufficialmente che l'auto si sarebbe chiamata Bugatti Veyron 16.4, con riferimento ai 16 cilindri e ai 4 turbocompressori, e che sarebbe stata in produzione nel 2003. Tuttavia i test rivelarono significativi problemi: la stabilità era troppo bassa per le alte velocità, tanto che un prototipo venne distrutto, mentre un altro andò fuori controllo durante una dimostrazione al Mazda Raceway di Laguna Seca (fortunatamente con poche conseguenze per il pilota). Addirittura durante un test in Germania una Veyron si incendiò a causa del surriscaldamento del motore, che è stato uno dei problemi maggiori da risolvere in fase di sviluppo, soprattutto a causa della particolare struttura a W del motore che ne rende difficile il raddreddamento. Dopo due anni di attese le noie meccaniche vennero risolte, e nel 2005, con due anni di ritardo, incominciarono le consegne.

    I ritardi nello sviluppo causarono anche polemiche coi compratori: la Bugatti aveva incominiato a raccogliere ordini per la Veyron mentre lo sviluppo era ancora in corso e l'inizio della produzione era fissato al 2003. Quindi i compratori, che in base alle condizioni avevano versato una caparra di 300.000 euro e non potevano ritirare l'ordine senza perdere l'anticipo, dovettero aspettare un paio di anni in più di quanto promesso per la consegna, in attesa che Bugatti risolvesse i problemi meccanici insorti e avviasse la produzione.

    Debuttata al prezzo promesso di 1 milione di euro, offriva una garanzia di 50.000 km o 2 anni, risibile per un mezzo di questo lignaggio, ma giustificabile a fronte dei grossi problemi di affidabilità che ha mostrato. Dall'1 aprile 2006 il prezzo della coupè è salito a 1.100.000 euro mantenendo le stesse condizioni contrattuali. Per tutti gli interventi di manutenzione, inoltre, è necessario portare l'auto allo stabilimento di produzione, a Molsheim in Francia.

    CITAZIONE

    Bugatti veyron vs C. Ronaldo

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  5. Kosè
     
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    imageFIAT 500 ABARTH
    Prodotta su base Fiat 500, la 500 Abarth differisce prevalentemente nella meccanica, oltre ad una serie di parti della carrozzeria appositamente studiate per vestire nel modo migliore il corpo vettura, migliorandone l'aerodinamica e adattandone l'aspetto al nuovo comportamento sportivo dell'auto. Gli accorgimenti stilistici sono molto più vistosi rispetto a quelli della Abarth Grande Punto: le modifiche più evidenti apportate sono le prese d'aria anteriori maggiorate, il paraurti anteriore con una bombatura maggiore per poter alloggiare la turbina della sovralimentazione e l'intercooler centrale arrivando ad allungare la vettura di qualche centimetro, l'assetto ribassato e i cerchi specifici con misure da 16" a 17", le minigonne laterali e lo spoiler posteriore nonché un grande estrattore d'aria centrale, posto fra la scarico a due uscite separate.

    Come per la "sorella" Grande Punto anch'essa verrà commercializzata in due versioni: nel caso della 500 la versione base sarà di 135 CV mentre la versione "esseesse" (super sport) sarà dotata di un kit che porterà la potenza a 160 CV.


    Versione base
    Il modello base è commercializzato da luglio 2008 (da novembre 2008 invece il modello "esseesse")[1] ed è dotato di un motore a 4 cilindri sovralimentato già omologato Euro 5, il noto 1.4 Tjet (1 368 cc) 16 valvole da 135 CV a 5 500 giri/min ed una coppia massima di 206 Nm a 3 000 rpm [2] con tasto "sport boost" attivato. L'auto è inoltre dotata di un nuovo dispositivo elettronico che sfrutta i medesimi sensori dell'ESP: il “TTC” (Torque Transfer Control), un sistema atto a ripartire la coppia motrice sulla ruota dell'asse anteriore con maggior trazione in curva, funzionando come un differenziale autobloccante[3]. La 500 Abarth ha molte dotazioni sportive inedite, per esempio l'indicatore dei Bar della turbina (inserito in un quadro indipendente), o lo strumento che segnala il giusto momento in cui cambiare la marcia per un cambio ottimale, attivo sia in modalità "sport" che in modalità "normale".[4].


    Versione esseesse Il kit esseesse, come per la Grande Punto Abarth, verrà installato sul modello base all'interno di una delle officine Abarth autorizzate, prevedendo un ulteriore aumento di potenza del motore, che salirà da 135 a 160 CV e al quale si aggiungeranno 50 Nm di coppia, associato ad una serie di revisioni meccaniche soprattutto al reparto sospensioni e all'impianto frenante e a dei cerchi in lega specifici.
     
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  6. kosè
     
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    Mini Countryman

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    La nuova Mini in versione crossover, chiamata Countryman è pronta al debutto, verrà infatti presentata in anteprima mondiale al Salone di Ginevra che si svolgerà a Marzo, e nel frattempo il marchio automobilistico britannico ha rilasciato un un paio di video che mostrano la sua ultima creazione.

    La Mini Countryman crossover è dunque il quarto modello della gamma MINI che si aggiunge alla versione normale, la Cabrio e la Clubman.
    La Contryman rispetto alle precedenti ha un aspetto più robusto, maggiore altezza da terra, quattro porte, quattro sedili singoli e sistema di trazione integrale.
     
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