The Wire

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  1. shaka81
     
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    Le serie Tv sono la mia passione di questi ultimi anni...stanco dei film che condensano molto, forse troppo, in due ore mi sento più vicino alle dinamiche di una buona serie poliziesca come se ne sono viste di eccellenti in questi anni...diciamo che la rivoluzione c'è stata con Twin Peaks che resta un'opera unica ed irripetibile per l'apertura che regalò alle storie nate per la tv...qualità da cinema, idee rivoluzionarie e tematiche ben diverse da quelle toccate in precedenza...dopo di che direi che c'è stato X-Files, longevo e leggendario come poche altre cose nella storia...se penso al mio essere teen-ager mi vengono in mente le partite a pallone ed X-files...la mania del mistero doveva continuare con il gemello Millennium (che a me è anche piaciuto) ma a fare la storia è stato E.R. che ha aperto al strada a tutti i medical-drama che ancora oggi ci sorbiamo...da Grey's Antomy a Dr.House, Private Practice, Scrubs (forse il migliore)...fra queste serie fortunate si sono viste saltuariamente anche storie diverse e più legate ai vecchi copioni polizieschi e malavitosi...I Soprano sono di una bellezza commovente ma anche Oz, The Shield e Weeds meritano...The Wire si inserisce in questo filone del poliziesco ma con un fine sociologico, infatti in 5 stagioni analizza aspetti differenti della collusione del male con i posti di potere o di miseria...I fattoni, la Polizia, La stampa, La scuola e la Politica...l'epopea di una lotta fra un gruppo di detective, che varia e si evolve, con le bande criminali di una delle città peggiori d'america...una serie di affreschi che ci regalano personaggi fantastici...come Pulp Fiction ci restituiva un killer fascinoso come Samuel L. Jackson in questo caso troviamo alcuni fra i villain più carismatici di sempre...Omar Little (la cui fine è stata votata come una delle morti più shockanti della tv, nonchè miglior anti-eroe di una serie), Felicia "Snoop" Pearson (S. King l'ha nominata personaggio cattivo donna più terrificante), Brother Muson ecc...mancano due puntate prima che lo finisca di vedere ed un pò mi dispiace...lo consiglio a tutti...


     
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  2. G-Mellow
     
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    ma ho letto che i soprano in america hanno avuto tantissimo successo ma in italia no..ma dove l'hanno trasmessa poi sta serie?
     
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  3. stoichkov
     
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    The Wire e` bellissimo se lo e` visto tutto mia moglie, tutte e 5 le serie... qui su tutte le riviste specializzate e` considerato la migliore serie televisiva di tutti i tempi

    io non l'ho visto perche` la prima stagione non riuscivo a seguire il vernacolo ma guardavo e non guardavo mentre giocavo a football manager
     
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  4. shaka81
     
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    CITAZIONE (G-Mellow @ 24/9/2011, 03:09) 
    ma ho letto che i soprano in america hanno avuto tantissimo successo ma in italia no..ma dove l'hanno trasmessa poi sta serie?

    In America i Soprano hanno avuto grande successo ma in genere li va bene tutto quello che riguarda il tema malavitoso-mafioso...se fai un rapido calcolo dei film cult che ti vengono in mente ce ne sono un numero statisticamente impressionante che riguardano la mafia italo-americana o cmq quel tipo di malavita...Quei Bravi Ragazzi, Scarface, Carlito's Way, Il Padrino ecc...i Soprano ha vinto moltissimi premi ma ha anche smosso parecchio gli animi degli Italo-americani che non volevano essere etichettati con quegli stereotipi...in Italia l'hanno trasmessa in tarda serata su Italia Uno e sui canali a pagamento di mediaset, quindi con scarsa visibilità...The Wire non saprei dove è stata trasmessa, io l'ho vista su dvd...cmq sono 5 serie con una cinquantina di puntate totali di un'ora di durata...molto bello...
     
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  5. Sergio Conceicao
     
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    the wire e i soprano le facevano tutte e due su sky ... adesso non ricordo di preciso su che canale ... the wire la fanno ancora adesso ma sono avanti con le serie
     
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  6. shaka81
     
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    L'ho finito di vedere e posso trarre delle conclusioni più complete rispetto a quando ho aperto il topic, quel messaggio serviva solo per presentare con questo cercherò di spigare perchè merita di essere guardata...diciamo che il modo di intrattenere è profondamente cambiato con l'avvento delle nuove tecnologie, dalle storie familiari che imperversavano fino agli anni 80 si è passati a coprire tutte le nicchie di mercato con una varietà di proposte che spazia dal grottesco al comico e dal violento al romantico...20 anni fa le famiglie si ritrovavano davanti alla tv quasi sempre unite e quindi servivano prodotti che unissero i vari gusti, puntate autoconclusive che di volta in volta toccavano temi anche strani ed interessanti ma in un contesto abbastanza usuale...ad esempio i Robinson hanno toccato tantissimi temi ma sempre in modo corretto e scanzonato...questo ramificarsi ha portato a serie tipicamente riconoscibili in un genere e che lo affrontano con la giusta crudezza ed attinenza alla realtà...la grandezza di The Wire è questa...affronta il tema spulciando ogni aspetto delle connivenze che vengono a crearsi in un ambiente criminale ma che inevitabilmente costringono anche i tutori dell'ordine a crearne a loro volta, spesso non meno pericolose di quelle dei gangster...un assaggio l'avevamo avuto con The Shield ma quello era un prodotto molto più tarantiniano, pulp in senso stretto...The Wire condensa gli aspetti fondamentali di tutte le altre serie di grido in un prodotto completo che mostra la violenza, l'intrigo legale, le difficoltà sociali, l'opportunismo politico e la mistificazione dei media...ma anche l'ingerenza della politica sulla polizia, quella dei media sulla politica, quella della mala su tutte le altre...una divina commedia dei serial in cui ogni aspetto è trattato a parte ma i continui riferimenti non li trasforma in compartimenti stagni ma un semplice punto di vista nuovo e differente...ci si affeziona ai personaggi e se ne sente la mancanza quando muoiono, ma questo succede anche in altre serie, la particolarità sta nel vederli cambiare, crescere sia anagraficamente che socialmente...per chiunque volesse guardarlo segnalo semplicemente Omar Little, un Robin Hood trasfigurato attraverso gli occhi di the wire...fantastico...
     
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  7. stoichkov
     
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    ripeto, io The Wire lo conosco per interposta persona perche` lo guardava mia moglie e io sbirciavo cmq e` scritto benissimo: in ogni stagione si presenta un nuovo universo della vita a Baltimore praticamente rinnovando il cast e poi i personaggi delle stagioni precedenti ritornano come contorno... cioe` si apre un nuovo filone narrativo principale ogni anno... un po un azzardo che era stato provato da Lost all'inizio della seconda stagione quando i protagonisti erano rimasti in sospeso e si fecero 6 episodi sull'altra meta` dell'aereo...

    cmq su The Wire lavorano alcuni dei piu` grandi scrittori di fiction americana: George Pelecanos, David Simon gente che ha vinto premi letterari a mazzi prima di lavorare per la televisione...

    cmq se piace la qualita` di scrittura e il genere inchiesta su una citta` (perche` quello fa The Wire) consiglio Treme, una serie scritta dagli autori di The Wire arrivata alla seconda stagione ambientata su New Orleans post-uragano Katrina con i musicisti, i ristoratori, gli intrallazzanti politici, le diverse comunita` etniche... scritto benissimo e colonna sonora da sturbo se vi piace la musica tradizionale Americana, il Jazz ed il Be-Bop... altissimo livello... John Goodman in un ruolo da paura...

    non so se l'han fatto in Italia pero`
     
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  8. G-Mellow
     
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    CITAZIONE (shaka81 @ 24/9/2011, 10:47) 
    i Soprano ha vinto moltissimi premi ma ha anche smosso parecchio gli animi degli Italo-americani che non volevano essere etichettati con quegli stereotipi...

    vabbè ma la mafia esiste , quello poi sta all'inteligenza di ogni persona capire che c'è gente che si spacca la schiena per lavorare pure se è italiana..cosi' come qua in italia parliamo male dei rumeni e degli stranieri , sbagliando perchè generalizziamo, cosi' fanno gli altri all'estero con noi
     
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  9. shaka81
     
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    Questa differenza la facciamo noi ma se vai per strada c'è ben poca gente disponibile a queste aperture mentali...negli stati uniti, che è un paese pieno di razze che non fanno un popolo, c'è un forte sentimento nazionale che unisce tutti nel calderone dell'essere americani ma si vive in clan molto chiusi...gli italiani si sposano fra loro o quasi, i greci anche...anche geograficamente abitano, lavorano e vivono in quartieri tipicamente italiani ecc...si convive con una certa diffidenza l'uno dell'altro celando questo dietro la bandiera...per questo servono sempre nuovi nemici per compattare un insieme di persone che altrimenti non si potrebbero vedere...in questo panorama connotare sempre gli italo-americani con la mafia o se va bene con i cafonissimi di Jersey Shore (che sono 8 cretini che bevono e scopano a rotazione continua) non è bello soprattutto per una comunità che ormai è numerosissima ed annovera alcune fra le personalità più importanti che hanno dato lustro agli Usa...cioè solo nell'intrattenimento ci sono stati Jack La Motta, Di Maggio, Joe Montana, Al Pacino, De Niro, Coppola, Scorsese, De Palma, Cimino, Madonna ecc...adesso ci sta Dj Pauly D e Mike The Situation...
     
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  10. G-Mellow
     
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    Basta vedere le nazionali del sudamerica, minimo ci sono 2-3 cognome italiano..vabbè sinceramente se a me mi chiamano "mafia" non me ne frega niente sinceramente..
     
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9 replies since 22/9/2011, 00:06   183 views
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