"Borsellino scoppiò a piangere e ci disse ..."

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  1. Frank.8
     
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    Paolo Borsellino che, poco prima di essere ucciso, scoppia a piangere parlando di un amico che lo aveva “tradito”. La scena è stata confermata dal giudice Alessandra Camassa, testimone di quello sfogo insieme al collega Massimo Russo, al processo di Palermo contro gli ufficiali del Ros Mario Mori e Mauro Obinu per la mancata cattura di Bernardo Provenzano nel 1995. ”Tra il 22 e il 25 giugno del 1992 io e il collega Massimo Russo avemmo un incontro con Borsellino”, ha spiegato Camassa. “Era un dialogo normale, si parlava di indagini. A un certo punto lui si alzò, si stese sul divano e cominciò a lacrimare e disse: ‘non posso credere che un amico mi abbia tradito’”.
    Quanto all’identità del presunto “traditore”, il magistrato non ha confermato il nome fatto in istruttoria, quello del generale del Ros Antonio Subranni. “Il maresciallo Carmelo Canale“, ha detto ancora Camassa, “mi sollecitò più volte di parlare con il giudice Borsellino e dirgli di stare più attento e che non si doveva fidare dei Carabinieri del Ros di Palermo perchè erano pericolosi. Ma io non lo avrei fatto”. Ma alla domanda del pm Nino Di Matteo se Canale le avesse fatto i nomi del generale Subranni e del generale Mori parlando dei Ros, non ha saputo rispondere. Mentre nel 2009 nella deposizione davanti ai magistrati della Dda aveva fatto quei nomi. “Forse quando lessi il nome di Subranni sui giornali – ha spiegato Camassa – ricollegai il nome a Canale e feci una sovrapposizione di nomi. E’ molto verosimile dopo una riflessione più ponderata. Il mio ricordo è di sovrapposizioni”.

    Alessandra Camassa era pm a Marsala quando il magistrato assassinato dalla mafia in via D’Amelio il 19 luglio 1992 era a capo della Procura. “Ebbi la sensazione netta – ha proseguito- che avesse ricevuto da pochissimo una notizia e che fosse ancora sconvolto. Tanto da sfogarsi con le prime persone entrate nella sua stanza”. Il magistrato ha spiegato di non avere fatto domande ulteriori a Borsellino per imbarazzo. “Ero così imbarazzata – ha sostenuto – che quasi cambiai discorso. Pensai a uno sfogo personale e non volli essere invadente. Quando allora ascoltai quello sfogo – ha concluso – non lo ricollegai ad alcuna attività d’indagine. Pensai a un problema personale, per questo non ne parlai dopo la strage. Se fossi stata chiamata a testimoniare prima probabilmente l’avrei detto”. Il giudice Camassa ha raccontato l’episodio per la prima volta il 14 luglio del 2009 ai pm di Caltanissetta.

    Sul banco dei testimoni salirà anche Nicola Cristella, ex caposcorta del numero due del Dipartimento dell’amministrazione peniteziaria, Francesco Di Maggio che dovrà riferire di una telefonata ricevuta da Di Maggio da parte dell’allora ministro Calogero Mannino che gli avrebbe fatto pressioni finalizzate ad attenuare il carcere duro ai boss. Le testimonianze dei tre testi ruotano tutte attorno alla trattativa tra Stato e mafia di cui Mori sarebbe stato tra i protagonisti e la cui esistenza Borsellino avrebbe scoperto prima di essere ucciso. Tra gli oggetti del patto stretto tra parte delle istituzioni e Cosa nostra, oltre all’impunità del boss Bernardo Provenzano, garantita secondo l’accusa anche da Mori, concessioni sul 41 bis: in cambio la mafia avrebbe offerto la cessazione delle stragi.



    Tratto da: “Borsellino scoppiò a piangere e ci disse: ‘Un amico mi ha tradito’” | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/05/.../#ixzz1u5BNZxm7
     
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  2. G-Mellow
     
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    falcone, borsellino, cassara', dalla chiesa, boris giuliano, emanuele basile, calogero zucchetto, chinnici..... la vostra morte non è servita a nulla, il marcio che avete tentato di combattere negli anni 80-90 è rimasto, i mafiosi sono morti ammazzati o stanno all'ergastolo...ma chi li comanda sono ancora a mangiarsi tutti i soldi... che le vostre anime riposino in pace in eterno....
     
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1 replies since 6/5/2012, 11:05   36 views
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