Wellington Nem, il re degli assist in Brasile

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    Wellington Nem, il re degli assist in Brasile
    ROMA - L’idea è stata originale: per celebrare il trionfo in campionato, la Fluminense ha creato sulla homepage del suo sito un mosaico con centinaia di messaggi dei suoi tifosi, che hanno scritto tramite facebook e twitter. Un muro colorato e suggestivo, una raccolta di pensieri pieni di allegria e affetto. La vittoria per 3-2 contro il Palmeiras ha consegnato domenica sera al club di Rio de Janeiro il quarto scudetto della sua storia, lunga centodieci anni. “Tetra Campeao”, quattro volte campione: ecco lo slogan che domina la homepage. Prima del tecnico Abel Braga, classe 1952, ex difensore (fu convocato dal ct Claudio Coutinho per il Mondiale del 1978 in Argentina), era stato Muricy Ramalho ad accendere la festa nel 2010, dopo un’attesa di ventisei anni: era la squadra dell’argentino Dario Conca, una mezzapunta che ora gioca in Cina, nel Guangzhou Evergrande di Marcello Lippi. LA REGOLARITA’ - L’Atletico Mineiro di Ronaldinho aveva dominato la prima parte del “Brasileirao”, ma poi è sparito dalla scena. La Fluminense ha dimostrato di possedere un valore aggiunto rispetto alla concorrenza: la regolarità. Ventidue vittorie (quattordici con un gol di scarto), dieci pareggi e soltanto tre sconfitte (contro Atletico Goianiense, Gremio e Atletico Mineiro) in trentacinque giornate. Ha segnato cinquantanove reti: diciotto nel primo tempo e quarantuno nella ripresa. L’altro fattore determinante è stato rappresentato dalla preparazione atletica della squadra di Abel Braga, passata in svantaggio solo nove volte nell’arco della stagione.

    LONTANO DAL MARACANA’ - Uno scudetto con tre turni di anticipo: ecco il capolavoro della Fluminense, che ha vinto il suo campionato grazie a un rendimento superlativo in trasferta. Undici vittorie e cinque pareggi in diciotto gare lontano dallo stadio Maracanà, trentotto punti, quattordici in più del Gremio, secondo in classifica a quota 66, a meno dieci dalla Fluminense, che si è presa il titolo dopo l’exploit del Corinthians nella scorsa stagione. Fred è stato decisivo: il centravanti, ventinove anni, corteggiato in passato anche dal Napoli, ha siglato una doppietta domenica contro il Palmeiras. E’ arrivato al club di Rio nel 2009, dopo quattro anni all’ Olympique Lione. A tre giornate dalla fine del “Brasileirao”, Fred ha già prenotato anche il titolo di capocannoniere: è in testa con diciannove gol, quattro dei quali su calcio di rigore. Precede Luis Fabiano, ex Siviglia, sedici reti nel San Paolo, e Hernan Barcos (argentino) del Palmeiras e Bruno Mineiro della Portuguesa, entrambi a segno quattordici volte.

    LA FORMULA 4-2-3-1 - Fred si è rivelato la marcia in più. Ma al suo fianco ha lasciato un’impronta profonda Wellington Nem, vent’anni, esterno sinistro nel 4- 2-3-1 di Abel Braga. Sulla fascia è stato l’incubo di ogni difesa con i suoi tagli, la sua agilità, la sua brillentezza negli scatti, la sua genialità. Svelto, rapido, un fisico in miniatura: è alto un metro e 65, salta il terzino e punta l’area. Ha realizzato sei gol in ventisette gare e ha firmato sette assist. E’ mancino, ha un contratto che scade il 31 dicembre del 2015, ha messo la sua firma anche nella partita dello scudetto: domenica sera ha regalato a Fred il pallone dell’1-0 contro il Palmeiras, allo stadio “Palestra Italia”. E’ già entrato nel giro della nazionale brasiliana del ct Mano Menezes.

    LA SUA STORIA - E’ stato acquistato dalla Fluminense quando aveva tredici anni, scoperto nel vivaio dell’America. Wellington Nem è nato il 6 febbraio del 1992 a Rio de Janeiro. Ha giocato da trequartista, da ala sinistra, da seconda punta. Abel Braga l’ha fatto rientrare quest’anno alla Fluminense, dopo una stagione trascorsa in prestito al Figueirense: una tappa che gli ha permesso di guadagnarsi la vetrina del “Brasileirao 2011” grazie all’aiuto del tecnico Jorginho. Ventisei presenze, sei assist e nove gol distribuiti in nove gare (da quella con l’Internacional di Porto Alegre a quella con l’Atletico Mineiro). La sua prima doppietta in carriera, da professionista, l’ha festeggiata dopo il ritorno alla Fluminense: il 6 settembre è stato lui a trascinare la squadra di Abel Braga contro il Santos (3-1).
     
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