Moratti aspetta il suo allenatore

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  1. scenda
     
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    Nel momento in cui viene scritto questo articolo l'Inter cerca faticosamente di raggiungere l'importantissimo (economicamente) terzo posto in classifica, che significa partecipare, preliminari permettendo, alla Champions League. Fassone ha appena spiegato, numeri alla mano, quanto sia importante oggi poter contare sugli introiti che la massima competizione garantisce, in una società incapace di creare ricchezza dal proprio marchio e dal merchandising.
    Ma soprattutto questo momento è caratterizzato da dubbi ed incertezze legate alla guida tecnica della squadra. Stramaccioni viene da un lungo periodo fatto di troppe sconfitte, poche vittorie, molte amarezze e rarissime soddisfazioni, che lo hanno portato a rischio esonero. Questa volta non c'entra la nota impazienza del leader maximo, che in passato lo ha portato a commettere tante avventatezze: Moratti infatti sa benissimo di non aver scelto un tecnico esperto; sa benissimo che l'allenatore che LUI ha scelto ha bisogno di maturare con calma e imparare dai propri errori. Quello che lo stava facendo vacillare era la paura che il tecnico romano non avesse più in mano la squadra, condizione imprescindibile per chiunque per andare avanti. L'incredibile rimonta nel ritorno di Europa League contro il Tottenham e l'impresa storica sfiorata di un niente, hanno invece fatto ricredere (per il momento) il Presidente che, dopo aver cacciato un lungo sospiro, spera adesso che l'INter si rimetta in carreggiata. Ho sempre dubitato che il futuro del nostro mister fosse legato imprescindibilmente al raggiungimento di quel traguardo minimo sbandierato ai quattro venti, avendo Strama troppi alibi a scagionarlo (rosa inadeguata, errori di mercato, infortuni a ripetizione, malumori di Cassano, giovani esordienti), ritenendo piuttosto che la sua conferma sia subordinata ad un progetto da cui, a giugno, dovranno riconoscersi i primi frutti, che possano far credere al presidente di raccogliere un'abbondante produzione nella stagione successsiva.

    Ciò nonostante i dubbi rimangono, il feeling a distanza di un anno e mezzo si è affievolito, come succede fisiologicamente al nostro Presidente, tant'è che sono iniziati i mandati esplorativi, più che con i diretti interessati, con i vertici del club.
    Si parla di Mazzarri, di Spalletti, Blanc, magari di Bielsa che fu la prima scelta di Moratti quando, dopo il gran rifiuto de El Loco, gli fu imposto Gasperini, visto che la sua avventura a Bilbao è giunta agli sgoccioli. E nel calderone entreranno chissà quali altri nomi (lasciamo Tuttosport a parlare di Mou...).
    La lunghezza di questo conclave dipende in gran parte da Stramaccioni: se riuscirà a raggiungere il terzo posto avrà grandi chanche di rimanere sulla panchina nerazzurra anche nel 2013/14; viceversa se la squadra dovesse avere una debacle, costringerà Moratti ad accelerare i tempi per non farsi sfuggire i papabili, come accaduto con BIelsa.
    Detto così non sembra nemmeno una questione particolarmente delicata, se non fosse che il rapposrto tra Presidente e tecnico è qualcosa di estremamente delicato: in altre parole, come noto, gli allenatori che non godono della piena fiducia incondizionata di Moratti sono destinati ad una brutta, repentina e ineluttabile fine. Nel recente passato le vittime sono state Benitez e Gasperini.

    E allora, chi scegliere? proviamo a tracciare l'identikit...

    Due le doti fondamentali:
    - saper lavorare con i giovani (nuovo quanto ritardato new deal interista);
    - capacità di lavorare con il materiale a disposizione senza pretese eccessive sul mercato.
    Qualità che postulano anche una certa flessibilità tattica e abbondante carisma. Questi ingredienti dovrebbero infine essere amalgamati da esperienza e grande fiducia da parte di Moratti.

    Dal database il computer estrae un solo elemento con questo profilo: Cesare Prandelli.

    Si, proprio il CT della nazionale è l'uomo perfetto per Moratti, quello capace di aprire un nuovo ciclo, quello in grado di avere più voce in capitolo di Branca e di avere il tempo necessario per far fruttare il suo lavoro, senza i fantasmi di altri tecnici dietro le spalle o l'ironia dei media, sempre molto sferzanti con noi.
    E non credo che Moratti non ci abbia mai pensato a questa idea...

    Certo, il problema è che il CT è impegnato fino al 2014, quando condurrà l'Italia all'assalto del mondiale brasiliano e quindi è sicuramente fuori dai giochi per la prossima stagione. Ma questo non significa che, volente o nolente, non influenzerà i giochi per la panchina nerazzurra.
    Proprio questo sogno del Presidente di aspettare Prandelli potrebbe essere il più grande alleato di Stramaccioni. E se anche Strama dovesse rovinare i piani del presidente, scivolando a terra prima del 2014, la scelta del successore potrebbe cadere su un traghettatore, cioè un tecnico esperto senza eccessive pretese che si accontentasse di un contratto breve. In quest'ottica non mi sorprenderei se entrasse tra i candidati anche Guidolin (e, volendo provocare, perchè non un Ventura che si è dimostrato più volte un maestro con i giovani, da Bonucci-Ranocchia a Cerci).
    E non è nemmeno un caso che, per la prima volta, gli uomini mercato dell'Inter si siano mossi con così largo ed inusuale anticipo, mettendo a segno quasi tutti i rinforzi della prossima stagione (Andreolli, Campagnaro, Botta, Icardi, Laxalt... e la trattativa Sanchez) in modo da presentare al futuro tecnico, chiunque sia, il piatto bello pronto e disinnescando le pretese di mercato: prendere o lasciare... in attesa di Cesare.

    Edited by scenda - 22/3/2013, 11:16
     
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  2. shaka81
     
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    Fare ragionamenti coerenti sul calcio è sempre più difficile...come ho detto più volte fare un progetto a lungo termine non ha senso perchè, come in pochissimi altri campi, dipendi dalla concorrenza e quindi puoi essere il miglior manager del mondo ma se il tuo avversario compra 5 fenomeni butti tutto al cesso...quindi non ho mai rimproverato troppo la dirigenza dell'Inter per quel senso di navigazione a vista che traspare da sempre...mi sono scagliato pesantemente solo nel post Mourinho, quando avevi una posizione dominante e potevi effettivamente dettare legge per anni se ci fosse stata un minimo di lungimiranza...a me sembra che gli acquisti siano svincolati dall'allenatore...dico questo per due motivi...il primo è che è presto per sapere chi siederà su quella panchina ed il secondo è che bene o male ogni allenatore sta tendendo ad essere impersonale...si somigliano tutti, sanno fare tutti lo stesso gioco e quindi c'è una standardizzazione del ruolo...come se ci fosse uno standard commerciale che rende quasi superfluo il nome scelto...per me cercare la peculiarità decisiva per una scelta si fa sempre più difficile, tanto più che i "mister" si classificano nel peggiore dei modi...chi vince e chi no...lascio stare il discorso che qualsiasi allenatore è sempre più quello che perde che non quello che vince, ma questo si ricollega al fatto che bisogna fare i giocatori e poi si prende un uomo che li sappia gestire ed indirizzare verso una meta...si parla tanto di Mazzarri, ma io vorrei toccare il tasto Reja...quando c'era Reja si pensava che fosse uno scemo qualsiasi, giocava a 3 quando nessuno lo faceva, teneva la squadra ben organizzata e coperta e attaccava negli spazi a folate quando recuperava palla...qualche anno dopo giocano tutti così...questa cosa mi devasta perchè pensare che nel mondo si cerca di far giocare meno difensori possibile, in Italia si scopre che Reja era un precursore dei tempi...ecco se l'ottica è questa, l'Inter non può sbagliare...basta prendere 2-3 giocatori buoni e se la lotterà con tutti...se invece la strada è quella dell'eccezione si rischia la fine della Roma...
     
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  3. scenda
     
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    si ma il mio discorso (farneticante) parte dal fatto di mettersi dentro la testa di Moratti, che è un presidente sui generis, uno che prende Benitez e poi non compra nemmeno un giocatore di quelli richiesti dal tecnico, uno che prende Gasperini pur non avendolo in "simpatia" tanto da esonerarlo dopo un mese, uno che butta nella mischia un autentico esordiente senza gavetta nemmeno fosse il Presidente della Lodigiani...

    tutti quei ragionamenti che fai tu non credo li faccia Moratti: lui ragiona molto per empatia. Il tecnico perfetto per lui è qualcuno che sappia fare dell'amalgama il suo punto di forza, più che nella costruzione di un modello precostituito; uno che ha stile e aplomb, bravo a lavorare con i giovani e degno della massima fiducia. Per questo ritengo che lui abbia in testa Prandelli e tutti coloro che arriveranno prima possano essere soluzioni di ripiego o transitorie.
     
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  4. shaka81
     
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    CITAZIONE (scenda @ 23/3/2013, 14:18) 
    si ma il mio discorso (farneticante) parte dal fatto di mettersi dentro la testa di Moratti, che è un presidente sui generis, uno che prende Benitez e poi non compra nemmeno un giocatore di quelli richiesti dal tecnico, uno che prende Gasperini pur non avendolo in "simpatia" tanto da esonerarlo dopo un mese, uno che butta nella mischia un autentico esordiente senza gavetta nemmeno fosse il Presidente della Lodigiani...

    tutti quei ragionamenti che fai tu non credo li faccia Moratti: lui ragiona molto per empatia. Il tecnico perfetto per lui è qualcuno che sappia fare dell'amalgama il suo punto di forza, più che nella costruzione di un modello precostituito; uno che ha stile e aplomb, bravo a lavorare con i giovani e degno della massima fiducia. Per questo ritengo che lui abbia in testa Prandelli e tutti coloro che arriveranno prima possano essere soluzioni di ripiego o transitorie.

    A me preoccupa, semmai, il fatto che l'amalgama debba averla con Moratti e non con i giocatori...cioè se Moratti si invaghisce di Bielsa fa il salto che la Roma ha fatto con Zeman...perchè Bielsa è stato più volte cercato, è un primissimo nome, è pazzo e geniale...però è pazzo e geniale anche nel male...francamente è un periodo in cui puoi sbagliare difficilmente con gli allenatori normali...sbagli solo se rischi il nome eccezionale, inteso come eccezione al consueto...il tuo discorso quindi ha pochi rischi da un lato ma ne ha mille dall'altro...
     
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  5. scenda
     
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    Sono d.accordo se la scelta cade su bielsa. Ma se cade su Prandelli no. Per questo parlo di allenatore perfetto per Moratti
     
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  6. stoichkov
     
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    penso che se Prandelli avesse la possibilita` di allenare un club prima dell'estate 2014 sarebbe gia` l'allenatore della Roma, se non da un anno, cmq gia` prenotato per l'anno prossimo... si manda continuamente segnali di amore con Baldini, con Totti, con De Rossi, sta` sempre a parlare del progetto della Roma, ecc.

    non lo dico perche` sono della Roma, se non ci fossero i mondiali starebbe gia` qua, ne ho la ragionevole certezza

    e penso anche che se Allegri rimane al Milan, la Roma si accontentera` di confermare Andreazzoli per un anno, proprio perche` sanno che dopo i Mondiali Prandelli tra tutte le opzioni darebbe la priorita` alla Roma
     
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  7. scenda
     
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    ma io non dico che Prandelli andrà all'INter...
     
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  8. stoichkov
     
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    nel msg iniziale mi pareva di aver capito che il tuo pensiero e` che l'Inter debba prendere un vecchio per un annpo che gli svezzi qualche giovane, anche se non e` uno con cui magari puoi sperare di vincere presto (Guidolin) per poi puntare a Prandelli nel 2014 per fare con lui il vero 'progetto' di lunga durata

    che poi che con uno alla Guidolin non si possa vincere e` tutto da dimostrare
     
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  9. scenda
     
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    infatti è un mio pensiero, non una mia previsone.

    Io credo che Prandelli sia l'allenatore perfetto per Moratti, e mi chiedo se lui non ci abbia pensato...

    fossi in Brrrrrrrrrrrrrrrranca, avvierei subito contatti con Prandelli per cercare di convincerlo per il 2014. Nel frattempo o Strama resiste sulla panchina o, se dovesse avere una debacle, chiamerei uno espeerto e pragmatico per traghettare l'Inter. Il nome perfetto ora mi sembra Reja.

    questo post nasce da due considerazioni: 1) dal fatto che scegliere un allenatore all'INter è più difficile che altrove. Lo dicono i numeri (esoneri). 2) alcuni dei nomi fatti oggi mi sembrano lontani anni luce dalla realtà: Spalletti e Mazzarri, per quanto siano due dei miei allenatori preferiti, non li vedo caratterialmente idonei a rapportarsi con la nostra società e con il nostro Presidente. Poi leggo di Mihajilovic e penso che se davvero Sinisa è un candidato alla nostra panchina c'è da credere che in società siano proprio incapaci di intendere e volere.
     
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8 replies since 21/3/2013, 22:34   107 views
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