Minimo di italiani in campo, soluzione per il nostro calcio?

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  1. scenda
     
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    http://www.fcinter1908.it/ultim-ora/figc-a...-serie-a-123438
    Figc, allo studio due soluzioni drastiche per "reitalianizzare" la Serie A
    Fonte: Repubblica
    «Vista dall’estero, la serie A ha perso valore tecnico. E per i nostri giovani è sempre più dura: più del 50% dei calciatori sono stranieri» le parole dell'ex juventino Giaccherini si legano a doppio filo con le due nuove soluzioni allo studio in FIGC. La prima è l’introduzione del limite minimo di italiani nella formazione iniziale, già dalla prossima stagione: almeno 4 sempre in campo tra gli 11 (e se uno viene sostituito, va subito rimpiazzato da un altro) per arrivare via via all’obbligo dei 6 su 11, che potrebbero passare addirittura subito, dal 2015-16: in questo caso, però, non ci sarebbe l’obbligo di usare solo gli italiani per sostituire chi esce tra i 6 di partenza. La misura protezionistica non sarebbe passibile di ricorsi legali: non intacca la libera circolazione dei comunitari, il cui tesseramento resterebbe illimitato. La seconda modifica allo studio riguarda gli extracomunitari: per evitare il più possibile “bidoni” ingaggiati talvolta per oscure ragioni affaristiche, la loro idoneità tecnica verrebbe vagliata, come in Inghilterra, da un’apposita commissione che ne studi il curriculum. Completerebbero il quadro la riforma dei settori giovanili e la creazione dei centri federali.
     
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  2. shaka81
     
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    Per me il problema non è minimamente centrato se lo si pone sugli stranieri scarsi che arrivano in Italia...diciamo che questi vanno a coprire il buco lasciato da italiani ancora più scarsi ed economicamente inavvicinabili che impediscono qualsiasi altro approccio...come in ogni campo della vita, la concorrenza è salutare...ma va ragionato il metro e la misura con cui valutare la concorrenza ed il risultati che produce...se il metro è la Nazionale allora va anche detto che veniamo da anni in cui la formazione federale dei calciatori è praticamente assente...non c'è una linea continua fra le giovanili ed il movimento professionistico e si soffre in modo enorme il passaggio fra giovane promessa e giovane calciatore...nelle scuole calcio si è smesso di insegnare calcio, virando verso l'ultra tatticismo e la cultura del fisico...è pieno di mezzofondisti ma pochissimi sanno fare due palleggi...nel resto del mondo c'è una qualità media enorme con doti atletiche importanti, non necessariamente predominanti...io aprirei agli stranieri come accaduto negli altri paesi che attingono a piene mani dal meticciato e dall'importazione dalle "colonie"...o si pensa di praticare la politica autarchica in un mondo in cui la globalizzazione impera?...bisogna anche ridimensionare il clamore intorno ai nostri giocatori, troppo facilmente si perdono, a causa di colpi di testa stupidi dovuti ad eccessi e stravizi...bisogna tornare alla serietà, ampliando il bacino, integrando e non restringendo...Keita, Munir, Thiago sono tutti spagnoli eppure non si direbbe...Benzema, Varane, Mangala sono francesi ecc...
     
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  3. scenda
     
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    Francamente non saprei dire su questa differenza di tecnica e qualità nei settori giovanili. Se ripenso alla next generation vinta dall'inter ricordo che bessa, longo e livaja non sfiguravano al cospetto di fischer and co.
    Secondo me il basso livello del campuonato olandese aiuta molto il passaggioda primavera a prima squadra. Idem nei paesi sudamericani.
    Già in inghilterra sono pochi gli inglesi che trovano spazio nelle big.

    Detto questo non mi piace assolutamente al numero minimo di italiani in campo che avrebbe come effetto piu che altro quello di penalizzarci in europa.sono invece favorevolissimo ad un numero minimo di italiani in rosa, e un numero minimo di giovani del vivaio, un po come avviene per la presentazione delle liste uefa.
     
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  4. Sergio Conceicao
     
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    io non metterei numeri minimi ... mi sembra una soluzione poco sensata ... anche perchè nei settori giovanili cmq ci sono tanti stranieri ... tipo livaja duncan mbaye per quanto riguarda l inter ...

    si finirebbe x limitare la forza delle squadre ... alla fine se uno è bravo gioca bene o male ... non è che si tiene fuori un italiano così solo perchè è italiano ...

    invece sono d'accordo a ridurre il numero di squadra da 20 ad almeno 18, ma per me sarebbe meglio arrivare a 16 squadre ...
     
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  5. Paul Ince8
     
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    Contrario alle limitazioni sugli stranieri e ad un obbligo agli italiani in campo.
    Se lo fanno tutti in Europa mi va bene,se deve essere solo in Italia,perdiamo ancora di più valore come campionato a livello internazionale

    Ok alle 18 squadre,anche sedici per me.
    Mi andrebbe bene un limite di rosa da iscrivere al campionato,tipo 25 giocatori,poi solo giovanili....basta rose di 30 giocatori anche nei club più piccoli

    Poi se sono italiani forti giocano,se sono scarsi non giocano così come lo straniero,non vedo preclusioni.
    Solo che la primavera come ritmi è un altro calcio e i nostri giovani maturano tardi
    Quelli che ci sono costano tanto
     
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  6. scenda
     
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    http://www.fcinter1908.it/ultim-ora/tavecc...hilterra-123529
    Tavecchio: «Extracomunitari in Serie A? Serve il Cv. E come in Inghilterra...»
    Fonte: Giornale

    Il presidente della Figc Tavecchio chiede aiuto per dare una svolta al problema dei troppi stranieri. «Ho contatti con il governo per quanto riguarda gli extracomunitari: devono avere un certo curriculum per giocare in Italia, così come in Inghilterra. Sui comunitari è più difficile per il discorso della libera circolazione dei lavoratori. Potremmo ridurre le rose per favorire un maggior utilizzo degli italiani». Altre idee: «La Federazione dovrà andare nelle scuole per creare,come hanno fatto gli inglesi con i college, squadre negli istituti scolastici per partecipare ai campionati». Poi l’annoso problema degli stadi. «Servono sinergie tra governo, enti locali e società: operazioni in sintonia e non ciascuno per conto proprio. Se ognuno fa da solo, non si va da nessuna parte»
     
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  7. shaka81
     
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    Ritorno un attimo sulla questione per riportarvi le impressioni di alcuni amici miei con cui parlavo al bar qualche giorno fa...premetto che con i miei amici abbiamo respirato, a metà anni 90, il calcio importante della serie C, quella in cui un calciatore medio poteva diventare ricco anche senza essere un campione di A...in cui si guadagnavano 200milioni l'anno e con quei soldi, garantiti e pagati regolarmente, vivevi da signore...giocavamo tutti nelle giovanili del Sora e ricordavamo la storia del club passando anche per le nostre esperienze...la cosa comune, alle impressioni di tutti (abbiamo qualche anno di differenza) era la difficoltà di emergere anche in quegli anni...emergevano solo i migliori quelli che si ergevano enormemente rispetto agli altri...il discorso, abbastanza interessante, è questo: oggi si vorrebbero tutelare gli italiani per correggere il problema dell'assenza di un vivaio prolifico in termini di movimento, non di singole squadre...e si dice spesso che bisognerebbe tornare a quando in Italia si producevano i Totti, Baggio, Nesta ecc...benissimo...io però quel calcio di provincia lo ricordo e ricordo che non c'erano mai osservatori di squadre importanti, che c'erano poche categorie giovanili e che in prima squadra non esordivi mai...quindi era più difficile approdare al calcio che conta...oggi ogni domenica ci sono un paio di osservatori in ogni tribuna d'italia, dal campo della parrocchia a quello del paesino di montagna...ci sono 10 squadre giovanili per società e rose di 35 giocatori...i ragazzi fanno in continuazione provini e bene o male riescono a farsi notare dai club importanti...per fare un esempio, il buon Zappacosta, a quei tempi non sarebbe mai uscito da Sora...questo per dire che non era più facile far emergere il talento italiano, era più sicuro e garantito che chiunque fosse emerso sarebbe stato di un livello tale da meritarsi serie A, Nazionale ecc...oggi vieni preso per caratteristiche pensando che sulle carenze ci si possa lavorare...ed allora è pieno di mezzi giocatori, mezzi fondisti, mezzi piedi, mezzi tutto...questo è il problema...
     
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  8. scenda
     
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    mah... oggi il calcio è sicuramente molto diverso... il mercato è diventato molto più predominante... si acquistano una marea di giocatori, a naso molti più del necessario e molti più che in passato, favoriti anche dalla legge Bosman.
    Per questo forse mettere un limite numerico alle rose può essere una buona soluzione.
    Per me, ripeto, le rose andrebbero costruite sulla falsa riga delle liste uefa: numero massimo in rosa, numero minimo di italiani, numero minimo di giocatori del vivaio.
    L'unica boiata è la proposta di tavecchio di avere un minimo di italiani in campo (per di più se il numero è altro come si sente dire).
     
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  9. shaka81
     
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    CITAZIONE (scenda @ 17/9/2014, 12:35) 
    mah... oggi il calcio è sicuramente molto diverso... il mercato è diventato molto più predominante... si acquistano una marea di giocatori, a naso molti più del necessario e molti più che in passato, favoriti anche dalla legge Bosman.
    Per questo forse mettere un limite numerico alle rose può essere una buona soluzione.
    Per me, ripeto, le rose andrebbero costruite sulla falsa riga delle liste uefa: numero massimo in rosa, numero minimo di italiani, numero minimo di giocatori del vivaio.
    L'unica boiata è la proposta di tavecchio di avere un minimo di italiani in campo (per di più se il numero è altro come si sente dire).

    Ma per me risolvi poco anche con i numeri minimi in rosa...non perchè sia una cattiva idea di base ma perchè ti devi inserire in un contesto competitivo e non dimostrativo...sei già penalizzato dalla regola sugli extracomunitari, se abbini anche le quote azzurre e le quote verdi (italiani, giovani) allora resta pochissimo spazio per avere giocatori di livello internazionale che alla fine servono e fanno la differenza...cioè basta fare un conto rapido, anche in tempi floridi per la Nazionale, di giocatori di livello internazionale ne avevi 25-30...oggi ne avrai 10-15...diciamo che nelle prime 6 squadre (quelle che fanno le coppe) si vadano a distribuire questi 15...ne hai 2-3 per squadra, quindi altri 3-4 sono giocatori borderline...i giovani sono giovani...gli stranieri per questioni economiche non possono essere i top player...quindi avresti una rosa con almeno 10 giocatori nettamente sotto il livello degli altri (se ti va bene) e 15 di buon livello con un paio di eccellenze (chi se le può permettere)...mi sembra un po penalizzante...non la vedo come una soluzione...soluzione che potrebbe essere quella di avere le squadre B, queste si con vincoli precisi e agevolazioni alle squadre che favoriscono l'inserimento dei giovani, degli italiani ecc...se si dicesse: non mettiamo paletti ma le società che rispettano queste indicazioni avranno un trattamento agevolato come parametri per l'iscrizione al campionato, fiscalità ecc...allora ci potrebbero essere delle belle novità...le squadre top sarebbero più libere di competere all'estero, le piccole potrebbero avere delle facilitazioni economiche rappresentando il vero bacino per il movimento italia...
     
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8 replies since 8/9/2014, 16:18   49 views
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